Covid, la curva ora si appiattisce ma per Ats Insubria l’allerta rimane

Accelerata sulle vaccinazioni. Negli ospedali resta alto . il livello di guardia per i ricoveri. dei non immunizzati

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di Lorenzo Crespi

In provincia di Varese la quarta ondata frena. Il report diffuso da Ats Insubria fotografa il tanto atteso calo dei contagi, dopo che già la scorsa settimana i dati stavano tendendo a stabilizzarsi. Negli ultimi sette giorni la diminuzione è stata netta, con 6.777 nuovi positivi in meno. Dai 23.414 nella settimana dal 6 al 12 gennaio si è passati ai 16.637 registrati dal 13 al 19 gennaio. Un dato importante, ancora di più se si considera che il calo è avvenuto a fronte di un aumento dei tamponi, che sono stati oltre 2300 in più nell’ultima settimana.

Il tasso di positività dei tamponi è quindi sceso in maniera marcata, passando dal 31,5 al 24,4%. Lo stesso per il tasso di incidenza dei nuovi positivi, passato da 2623 a 1864 casi ogni 100mila abitanti. "Dati che ci possono dare ottimismo", commenta il direttore sanitario di Ats Insubria Giuseppe Catanoso, che sottolinea anche la discesa dell’indice Rdt sotto il valore soglia di 1. Guardando al confronto con la situazione di un anno fa le ospedalizzazioni continuano ad essere minori, ma Ats Insubria mette in guardia chi non si è ancora vaccinato.

"I non vaccinati finiscono molto facilmente in ospedale – ha detto Catanoso – questo dovrebbe far riflettere chi non ha ancora ricevuto il vaccino". Un aumento delle prime dosi c’è comunque stato nelle ultime settimane: è l’effetto dell’obbligo per gli over 50. Contestualmente procedono le terze dosi: dal 4 al 18 gennaio ne sono state somministrate 123mila nel varesotto. Resta tuttavia sotto monitoraggio la situazione delle scuole, dove i positivi e le relative quarantene non accennano a fermarsi. Dal 10 al 16 gennaio ci sono stati 706 casi scuola in provincia, per un totale di oltre 4800 persone in quarantena tra studenti e personale scolastico. L’incidenza più alta è nelle scuole dell’infanzia e nelle primarie.