Costituzione in soccorso per fermare Cargo city

Il recente inserimento della tutela del territorio è visto con favore da comitati e ambientalisti scesi in difesa della brughiera

di Rosella Formenti

È un passo importante quello compiuto dalla Camera dei deputati con l’approvazione della modifica degli articoli 9 e 41 introducendo la tutela dell’ambiente nella Costituzione. A sottolinearlo è Massimo Uboldi, coordinatore di Unicomal (comitati dell’area di Malpensa). "Si introduce la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni; e l’articolo 41 dichiara che l’economia privata non può svolgersi in modo da arrecare danni oltre che alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana, anche alla salute e all’ambiente. Concetti che rispecchiano l’attività di sensibilizzazione sui temi legati allo sviluppo di Malpensa di noi cittadini con i comitati impegnati da oltre vent’anni sul territorio". L’introduzione nella Costituzione della tutela dell’ambiente è un segnale forte ma continua Uboldi "quanto scritto e approvato deve trovare attuazione".

Unicomal ha di recente bocciato il Masterplan 2035 presentando le sue osservazioni al piano di sviluppo dell’aeroporto che secondo quanto indicato nella documentazione si ampierebbe inghiottendo altro suolo, per 60 ettari, una buona parte di brughiera, a Lonate Pozzolo, nell’area del Gaggio, che con il Parco del Ticino, in cui è inserita, è Riserva della biosfera per il suo patrimonio di biodiversità, per creare nuovi spazi per cargo city (obiettivo un milione di tonnellate di merci all’anno). " Secondo gli articoli modificati della Costituzione – fa rilevare il coordinatore dei comitati – questo non può avvenire, siamo di fronte con il Masteplan 2035 ad un esempio di espansione illimitata e caotica, a caccia del profitto immediato per il proprio interesse "particolare" secondo la logica "benefici per pochi e costi per tutti. Ecco, quanto introdotto nella Costituzione lo dichiara in modo chiaro: l’economia privata non può arrecare danni alla salute e all’ambiente. Noi lo sosteniamo da sempre, da quando è cominciato il nostro impegno contro lo sviluppo eccessivo dello scalo, deciso senza ascoltare il territorio".

Tuttavia precisa Uboldi, "non siamo contrari allo sviluppo dell’aeroporto, non ne abbiamo mai chiesto la chiusura, ciò che chiediamo è uno sviluppo compatibile col territorio".