Varese, un test della saliva per individuare il coronavirus

Sperimentazione in collaborazione tra l'Università dell'Insubria e l'ospedale di Circolo

Ricerca scientifica (foto di repertorio)

Ricerca scientifica (foto di repertorio)

Varese, 15 aprile 2020 - Un test rapido della saliva, che potrebbe consentire di diagnosticare in 10 minuti e con facilità l'infezione da coronavirus, verrà sperimentato all'Ospedale di Circolo di Varese e vedrà coinvolta una task force di clinici e ricercatori coordinati dal professore Paolo Grossi. A idearlo, il ricercatore Lorenzo Azzi e il professor Mauro Fasano dell'Università dell'Insubria.

Il principio di funzionamento è analogo a quello del test di gravidanza: applicando un campione di saliva su una piccola striscia di carta assorbente, qualora il soggetto fosse positivo, nel giro di qualche minuto si formerà una banda colorata. La novità del test sta nella sua semplicità, che permette a chiunque di poterlo utilizzare, nella rapidità del risultato e nel fatto che, a differenza dei test sierologici che evidenziano gli anticorpi, attraverso la saliva viene evidenziato direttamente il virus e dunque è possibile stabilire se il soggetto è infetto in quel preciso momento. La sperimentazione sarà condotta con la massima celerità su un centinaio di pazienti

"Questo test - commenta il rettore Angelo Tagliabue - nasce da una buona intuizione accademica e mette in collaborazione, come sempre, l'Università dell'Insubria e l'Ospedale di Circolo nella cura del paziente messa davanti a nuove sfide dall'emergenza Covid19". "L'emergenza sanitaria - interviene Giulio Carcano, presidente della Scuola di Medicina dell'ateneo - interroga sia sulla comprensione della patologia sia sul tentativo di curarla, prima di tutto con una diagnosi certa e precoce. Questo protocollo rappresenta lo sforzo congiunto di docenti e ricercatori di differenti discipline dalle materie di base alle applicazioni cliniche". "Ancora una volta è la sinergia tra l'Asst dei Sette Laghi e l'Università dell'Insubria a fare la differenza - sottolinea il direttore generale dell'Asst dei Sette Laghi, Gianni Bonelli - speriamo che questa sperimentazione dia i risultati sperati e che si possa cosi' disporre di uno strumento diagnostico efficace e rapido".