Cinque anni di botte e umiliazioni: marito violento in carcere

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La fine di un incubo per una donna originaria di un Paese africano da cinque anni vittima di violenze e maltrattamenti da parte del marito, un suo connazionale. L’uomo è stato arrestato l’altro pomeriggio dagli agenti del commissariato di Busto Arsizio che hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale bustese. A salvare la vittima una sua collega di lavoro che alcuni mesi fa si è rivolta al commissariato segnalando la situazione della donna, picchiata dal marito che le aveva vietato qualsiasi relazione sociale chiudendola in casa.

Una vicenda inquietante emersa in tutta la sua gravità con le indagini svolte dagli uomini del commissariato avviate dopo la segnalazione della collega di lavoro della vittima che ha poi trovato la forza di rompere il silenzio, superare la paura e raccontare la vita d’inferno a cui era costretta da quando era arrivata in Italia.

Ed è venuto alla luce un quadro familiare terribile, caratterizzato da almeno cinque anni da frequenti percosse, insulti e minacce, ma anche rapporti sessuali imposti con la forza o carpiti quando le difese della vittima erano fiaccate dalle botte, fino al costante controllo dell’uomo che vietava alla moglie qualsiasi relazione sociale ritenendosi invece libero di frequentare almeno virtualmente altre donne, da momenti in cui la donna era segregata in casa e privata del cellulare. L’altro pomeriggio l’arresto dell’uomo da parte degli agenti della Polizia, per la donna dopo cinque anni di violenze e maltrattamenti la fine di un incubo.

Rosella Formenti