Chiusi in casa a 35 gradi per il rogo del magazzino

L’incendio in un’azienda di prodotti chimici ha costretto gli abitanti di Uboldo e Rescaldina a rimanere asserragliati dodici ore

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di Lorenzo Crespi

Sono state necessarie diverse ore di lavoro, ma alla fine i Vigili del fuoco sono riusciti ad avere ragione delle fiamme divampate ad Uboldo presso una ditta nella zona industriale di via Legnano che effettua lavorazioni chimiche. L’incendio, le cui cause sono ancora da accertarsi, è divampato alle prime ore di ieri, intorno alle 5. Non si sono registrati feriti, ma una colonna di fumo si è alzata in aria, ben visibile anche a distanza. Sul posto si sono recati i Vigili del fuoco delle sedi di Saronno, BustoGallarate e Varese. In un primo momento sono intervenuti quindici operatori con due autopompe, due autobotti e un carro aria (automezzo per il trasporto di bombole di aria respirabile). A loro supporto poi anche i colleghi dei comandi di Como e Milano. Le operazioni di contenimento si sono svolte nell’arco di tutta la mattinata, con le fiamme che hanno interessato il magazzino con i prodotti chimici.

A bruciare un composto chimico utilizzato per la preparazione del decolorante per capelli: il prodotto reagisce negativamente con acqua, quindi non è stato possibile lo spegnimento tradizionale. I Vigili del fuoco hanno dovuto così rimuovere i pallet su cui era stoccato il composto e contestualmente abbattere i fumi. Successivamente il materiale è stato caricato su dei mezzi pesanti e ricoperto con uno strato di terra al fine di essere trasportato in un’area sicura. Le operazioni sono state coordinate dagli specialisti Vigili del fuoco del nucleo regionale Nbcr di Milano (Nucleare Biologico Chimico Radiologico).

Sul posto presenti per i rilievi del caso anche gli enti preposti, con i tecnici di Arpa (l’Agenzia regionale protezione ambiente) e Ats Insubria. Le operazioni di messa in sicurezza e spegnimento presso l’azienda si sono concluse solo nel primo pomeriggio, e il materiale interessato dall’incendio è stato trasferito altrove. Non si sono registrati rischi per la popolazione, ma il sindaco di Uboldo ha emanato due ordinanze, una per invitare i cittadini a tenere chiuse le finestre, una per evacuare la popolazione nel raggio di 200 metri dall’incendio da tutti gli immobili. Entrambe sono state poi revocate alle 17,30. Lo stesso ha fatto il sindaco di Rescaldina, raggiunto come il paese vicino dal fumo che si è sprigionato dall’impianto. "Abbiamo subito attuato il monitoraggio della qualità dell’aria – spiega il sindaco Gilles Ielo –, con un’attenzione in particolare per l’andamento dei venti, e ho invitato i cittadini a avere un atteggiamento cauto e prudenziale e a tenere chiuse le finestre".

L’intervento a Uboldo ha fatto seguito ad una notte di maxi lavoro per i Vigili del fuoco, ma per un altro motivo: il maltempo ha visto gli operatori impegnati a poca distanza, nell’area di Saronno colpita da allagamenti e problemi alla viabilità. A Samarate hanno preso fuoco alcuni contatori dell’energia elettrica.