Paolo Candeloro
Cronaca

Centro geofisico prealpino: fondi per salvaguardare la creatura del Professore

Stanziati 120mila euro: «Una realtà fondamentale»

Il professor Salvatore Furia, fondatore del Centro geofisico prealpino deceduto nell’agosto 2010

Varese, 17 luglio 2015 - Il Centro geofisico prealpino è salvo. L’ente fondato nel 1964 dall’indimenticato professor Salvatore Furia, le cui attività erano a rischio interruzione per mancanza di fondi, continuerà a espletare le sue importanti funzioni a servizio dei cittadini. La Regione, infatti, ha comunicato ufficialmente lo stanziamento di 120mila euro, che vanno ad aggiungersi ai circa 30mila euro versati dal Comune di Varese. A confermare il contributo del Pirellone, il cui versamento verrà effettuato tramite Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale), è stato il presidente Roberto Maroni in persona nel corso dell’incontro tenutosi a Varese in merito alla riqualificazione del comparto di piazza della Repubblica.

Si chiude, dunque, una questione iniziata nei primi mesi dell’anno, quando la Provincia aveva «chiuso i rubinetti» per mancanza di soldi: il presidente Vincenzi aveva spiegato che in assenza dei fondi regionali destinati a Villa Recalcati e della definizione delle funzioni delegate non sarebbe stato possibile «aiutare» il Centro. Così, è stata la stessa Regione a inserire - nell’insieme di provvedimenti relativi a una serie di politiche su lavoro, istruzione e formazione - un emendamento riguardante l’osservatorio del Campo dei Fiori, che potrà quindi proseguire un’attività definita dalla Giunta lombarda «di rilevante valore scientifico».

La notizia è stata ovviamente accolta con grande soddisfazione dai vertici del Centro geofisico prealpino, che nei mesi scorsi avevano anche messo in piedi una petizione (4.000 le firme raccolte) mirata a sensibilizzare la comunità sul rischio di interruzione delle attività. «Siamo consapevoli dell’importanza della nostra struttura - aveva dichiarato il presidente Vanni Belli -, dal 1964 al servizio dei cittadini e delle istituzioni, oltre mezzo secolo di studi avviati in maniera pionieristica dal professor Furia e apprezzati ben oltre l’ambito locale». Proprio a causa della mancanza di fondi, dal 1° settembre erano stati sospesi i servizi non essenziali e le attività di manutenzione delle stazioni meteorologiche ed era stato ridotto l’orario dei ricercatori professionisti impegnati in osservatorio. In sostanza, era stata garantita solo la regolare emissione dei bollettini meteo giornalieri.

Salvo, dunque, il Centro geofisico prealpino, anche se con 60mila euro in meno rispetto al passato: la Provincia, infatti, ne versava 180mila all’anno, mentre il contributo regionale è di 120mila, una cifra che - aveva evidenziato Belli in passato - «ci basterebbe comunque». «Lo stanziamento da parte del Pirellone rappresenta certamente una bella notizia - ha commentato il sindaco di Varese, Attilio Fontana -. Insieme al presidente Maroni, ho sempre rimarcato l’importanza del Centro geofisico prealpino, una realtà fondamentale del territorio che garantisce tutta una serie di servizi di straordinaria importanza per i cittadini. Siamo felici che le sue attività possano continuare». Felice Fontana, dunque, e da lassù - ne siamo sicuri - anche il professor Furia.