VALENTINA RIGANO
Cronaca

Montagne di soldi su valanghe di rifiuti, il caso esplode a Busto Arsizio

La Smr Ecologia Service coinvotla nella maxi inchiesta condotta della Dda di Milano

Uno degli incendi finiti nel fascicolo dell’inchiesta

Uno degli incendi finiti nel fascicolo dell’inchiesta

Busto Arsizio (Varese), 8 ottobre 2019 - Camion spostati di notte, documenti falsificati e cancelli aperti nel silenzio della complicità di titolari di aree e imprenditori che, da sud a nord, con il traffico illecito di rifiuti avevano fatto fortuna. Tra questi, secondo una maxi inchiesta condotta della Dda di Milano, c’è anche Matteo Molinari, bustocco, 38 anni, amministratore della Smr Ecologia Service, azienda con sede legale a Busto Arsizio e impianto a Como. Insieme al gestore del centro di stoccaggio e smaltimento, stando alle indagini dei carabinieri forestali, avrebbe trattato illecitamente rifiuti per diverso tempo.

Molinari è stato sottoposto a misura cautelare (gli arresti domiciliari) ieri mattina: undici, in totale, i provvedimenti cautelari emessi nei confronti di soggetti che operano nel settore smaltimento rifiuti, alcuni dei quali considerati partner in una rete criminale dedita al traffico illecito di immondizia, capace di spostare in giro sacchi e rotoballe di scarti per l’Italia con spregiudicatezza. Il nome dell’imprenditore bustocco compare più volte nell’ordinanza firmata dal gip di Milano. Molinari e un suo collaboratore, secondo gli inquirenti per trarre «ingiusto profitto», avrebbero «accettato quantitativi di rifiuti superiori a quelli la cui volumetria era autorizzata, tanto da saturare gli spazi», all’interno dell’impianto lariano. Non solo, avrebbe anche «simulato operazioni di recupero» in realtà «mai avvenute» per poi «inviare direttamente allo smaltimento rifiuti non trattati».

Oltre a ciò avrebbe evitato di produrre e inviare il combustibile a inceneritori e impianti di smaltimento, «omettendo qualsiasi recupero e trattamento di recupero» rifiuti. Infine avrebbe omesso di rendere identificabili e tracciabili i rifiuti, in modo che non si potesse tenere effettiva contezza del volume di spazzatura trattata. Molinari tra giugno 2017 e il marzo del 2018 avrebbe «gestito abusivamente» circa 7 tonnellate di rifiuti, aggiudicandosi «ingiusto profitto» per circa 700 mila euro. «La voglio portare a te, che tu mi devi solo trasformare la Cdr (combustibile derivato dai rifiuti, ndr ) perché poi me lo riprendo e me lo smaltisco io...». È solo una delle esternazioni di Molinari, intercettato al telefono mentre parla con un collaboratore. Per la Smr, intanto, come appare sul sito portalecreditori.it, è stata aperta la procedura di fallimento, con dichiarazione del tribunale dell’agosto scorso