Busto Arsizio, Daniele: dietro il bancone, oltre le barriere

Il giovane, affetto da sindrome di Down, serve i clienti della pasticceria Paola di Sacconago grazie a un progetto

Scatto al bancone coi titolari, mamma e la giunta

Scatto al bancone coi titolari, mamma e la giunta

Busto Arsizio (Varese) , 23 ottobre 2019 - Ha una regola la pasticceria Paola, nel rione di Sacconago, la pazienza. A insegnarla Daniele De Grandis, 21 anni, addetto al banco. Daniele è affetto dalla sindrome di Down, è un giovane sereno, contento per il lavoro che svolge grazie alla famiglia Mauceri, titolare dell’attività, che ha creduto in lui avviando un importante percorso di inserimento lavorativo. Ieri in pasticceria è arrivata la visita del sindaco Emanuele Antonelli e dell’assessore ai Servizi sociali Osvaldo Attolini, che hanno incontrato Daniele, occasione per conoscere la sua storia che può essere un esempio da seguire da parte di altre imprese.

Accanto al giovane la mamma Beatrice e la famiglia Mauceri; Silvio, che trent’anni fa ha aperto l’attività, Antonio, Roberta e Laura, emozionati nel raccontare la bella esperienza con Daniele che deve continuare. «L’incontro con Daniele che ora è una nostra colonna è avvenuto per caso – racconta Laura Mauceri – Quattro anni fa frequentava ancora l’istituto superiore Falcone, la mamma era alla ricerca di un’attività per lo stage, l’abbiamo contattata e Daniele è arrivato da noi. Per tre anni ha continuato in negozio grazie all’alternanza scuola-lavoro». Completato il percorso scolastico con il diploma, bisognava trovare la modalità che permettesse al giovane di proseguire nella collaborazione con la pasticceria. «Ci siamo dati da fare – continua Laura – volevamo che Daniele continuasse ad essere con noi in bottega, questo è stato possibile grazie a quanto prevede lo stage risocializzante». Il passo successivo è stato il coinvolgimento dei Servizi sociali per la richiesta dello stage e della cooperativa Solidarietà e Servizi (per la parte burocratica dell’iter), quindi è stata sottoscritta la convenzione con il Comune, a cui spetta la copertura assicurativa e la parte relativa all’Inail, mentre per l’attività non ci sono costi.

Dall’anno scorso Daniele lavora nella pasticceria. Sono 12 ore alla settimana che hanno cambiato la sua vita. Lui è contento. «Mi piace questo lavoro - dice - e i clienti sono tutti bravi». A Daniele vogliono tutti bene. «Quando non c’è lo cercano – fa sapere sorridendo Laura – Abbiamo tutti qualcosa da imparare da Daniele, a cominciare dalla pazienza e dal rispetto per ogni persona e per i limiti di ciascuno». Un’esperienza molto positiva quella del giovane che la famiglia Mauceri vorrebbe diventasse un esempio da seguire per altre imprese attraverso l’opportunità fornita dallo stage risocializzante, a costo zero per l’impresa ma di grande valore umano e sociale per la persona con disabilità che può essere occupata. «Facciamo un appello ai commercianti – sottolinea Laura – Date un’opportunità a questi ragazzi, c’è la convenzione per lo stage risocializzante che lo permette, abbattere le barriere è possibile e Daniele ogni giorno lo conferma». È emozionata la mamma del giovane, Beatrice. «Sono felice per lui – dice – è sereno, sta bene con le persone e questa esperienza è di grande aiuto, le barriere si possono superare, noi c’abbiamo sempre creduto». Daniele riprende il suo posto dietro il banco, Laura, la collega dice «La disabilità è negli occhi di chi la vede, qui nessuno è disabile».