Busto Arsizio, Cascina dei Poveri: firme per salvarla

Sono già 2.000 le sottoscrizioni dei cittadini che reclamano il recupero dello storico complesso

Cordata per salvare la Cascina dei poveri a Busto Arsizio

Cordata per salvare la Cascina dei poveri a Busto Arsizio

Busto Arsizio (Varese) - Salvare la Cascina dei Poveri, importante testimonianza storica nel rione di Beata Giuliana: è l’obiettivo del Comitato promosso in città per riportare l’attenzione sulle condizioni della struttura di cui fa parte l’antico oratorio di San Bernardino per salvarla dal degrado e valorizzarla, ricucendo un significativo legame con il passato che il presente con i nuovi progetti in programma non deve cancellare. Alcune settimane fa è partita la raccolta firme tra i cittadini, invitati a indicare la cascina "luogo del cuore" del Fai. L’iniziativa che ha tra i promotori Tito Olivato, docente e appassionato studioso di storia locale e il Comitato pro Cascina dei Poveri, prosegue quindi è ancora possibile spingere nella classifica Fai l’antico complesso bustocco, si può infatti votare fino al 15 dicembre online oppure firmare di persona in parrocchia e in alcuni negozi che sostengono la petizione. Al momento sono già oltre 2000, un ottimo risultato e si va avanti per portare la Cascina e l’oratorio nelle parti più alte della classifica del Fondo Ambiente in modo da poter ottenere finanziamenti per il loro recupero.

L’iniziativa intende anche sollecitare l’attenzione dell’amministrazione comunale e quindi della politica locale per sensibilizzarle rispetto a un patrimonio storico e culturale che rischia di disperdersi per sempre e che invece per il suo valore deve essere salvato e valorizzato. Nei giorni scorsi il Comitato ha diffuso un documento nel quale illustra il suo impegno e la posizione nei confronti dei nuovi progetti urbanistici, a cominciare dalla realizzazione dell’ospedale unico di Busto Arsizio – Gallarate in prossimità della Cascina. Nello scritto si fanno rilevare alcune criticità che riguardano il pesante impatto sulla viabilità che inevitabilmente sarà causato dai nuovi insediamenti.

Si legge nel documento "Se non si può pensare di fermare il progetto dell’Ospedale per il quale la Regione ha già stanziato centinaia di milioni di euro potrebbe essere ragionevole ipotizzare una coniugazione tra nuovo (Ospedale) e vecchio (Cascina dei Poveri) in linea con un principio presente nel rapporto dell’OMS del 2019. Nel rapporto infatti si legge di una alleanza tra cultura e benessere, nello specifico tra arte e salute. Necessita far nascere un nuovo spirito di condivisione con cui ripensare gli spazi culturali e civici, in una nuova ottica che li renda più inclusivi e coinvolgenti". Continua il documento " Ieri e oggi hanno avuto sempre qualche difficoltà ad armonizzarsi, ma se ci riescono possono offrire soluzioni vantaggiose per tutti, esiti inaspettati.