Molestie al baby calciatore, la società: piena chiarezza

Varese, parla il presidente: mai sospettato di nulla, risulta un solo episodio

Ancora allarme nel calcio giovanile

Ancora allarme nel calcio giovanile

Varese, 8 settembre 2021 - "La prego, appena può venga a vedere la nostra scuola calcio e capirà chi siamo veramente. È un centro sportivo moderno, qui nessuno ha mai avuto problemi. Ci sono diciannove squadre con altrettanti allenatori, chi poteva mai immaginare un fatto così grave che potesse coinvolgere i miei calciatori più giovani..." È affranto, imbarazzato e ancora incredulo Mario Rossi (nome di fantasia per tutelare i minori coinvolti), il presidente della società del Varesotto per la quale era tesserato l’allenatore 49enne di origini piemontesi accusato di molestie sessuali da alcuni genitori di ragazzi della categoria esordienti (2009). L’episodio è avvenuto la scorsa settimana, durante il ritiro pre-campionato della squadra in una località montana a due passi dalla Svizzera, con l’intervento dei carabinieri che dopo un lungo interrogatorio hanno imposto all’accusato l’obbligo di dimora e il divieto di contatto con l’esterno (sequestrando il cellulare e “oscurando“ i profili social). La Figc e il Settore Scolastico Giovanile lombardo sono già al lavoro per far luce sull’episodio, al di là dell’indagine in corso, ma già il racconto delle vittime e dei loro genitori sembra inequivocabile. Presidente, come è potuto accadere ciò? "Devo fare una precisazione: al momento a me risulta che sia coinvolto un unico minore, e che l’allenatore fosse solo con lui, e non con due ragazzi... Poi non so se altri genitori abbiano fatto denuncia in seguito". Mi perdoni, che il mister abbia dormito nel letto con uno o due adolescenti, cambia poco. Anche una sola denuncia per molestie è un fatto gravissimo, anche le conseguenze sono state devastanti per tutti. Genitori in albergo, carabinieri in ritiro, i ragazzi spaventati... "Guardi, non sto assolvendo nessuno. Però mi chiedo: di fronte a tale accusa perché dare solo l’obbligo di dimora?" Presidente, anche lei ha preso delle decisioni importanti cacciando l’allenatore... "Questo è vero. Mi trovavo in vacanza quando ho ricevuto la telefonata di un dirigente che era in ritiro. Mi ha raccontato quanto accaduto, che in hotel erano arrivati i genitori chiamati dai ragazzi, e che il nostro allenatore era stato interrogato dalle forze dell’ordine. A quel punto ho fatto subito allontanare il tecnico sostituendolo con un altro mister che riportasse la tranquillità nel gruppo, ancora molto agitato per la presenza di papà e mamme.." Mica facile viste le gravi accuse... "Guardi che anche io non sono sereno. Per come sono fatto tutto ciò mi ha turbato profondamente, capisco quindi i ragazzi e i loro genitori" Passo indietro. Magari sarebbe servito più controllo nella selezione degli istruttori... "Lei ha ragione, ma le dico che stiamo parlando di un allenatore con l’abilitazione ottenuta nel 1994-1995, quindi non l’ultimo arrivato. Io credo che le società debbano fare la propria parte ma pure la federazione ha l’obbligo di monitorare tutti i tesserati prima di permettere loro di poter esercitare, anche perché quella abilitazione non siamo noi a darla. Se il soggetto in questione aveva altri precedenti sospetti, perché non è mai stato segnalato o fermato?" Lei invece non ha avuto dubbi nel prendere questo signore come tecnico... "Certo che mi sono informato, aveva allenato altre società della zona e un bel curriculum perché risultava pure un educatore. Se avesse avuto qualche sospensione dovevano dircelo..." Insomma, come altri presidenti di varie discipline, lei invoca la “fedina penale“ per i tecnici... "Se ci si muovesse tutti in una stessa direzione sarebbe la cosa più giusta. Quando si sceglie un mister puoi fare tutte le verifiche che puoi, ma poi non è facile scovare soggetti potenzialmente pericolosi". Durante i due anni in cui ha lavorato nella sua società mai avuto dubbi sul tecnico piemontese? "Mai. Si è sempre comportato bene, nessuno sospettava tali comportamenti. Del resto mai è successo nulla nella nostra società: l’unica volta in cui ho allontanato un allenatore è perché aveva usato parole un po’ troppo “colorite“ nei confronti dei giocatori". Adesso come si ricomincia dopo questa storiaccia? "Prima di tutto vanno messi in sicurezza i ragazzi, che vogliono solo giocare. E aspetto che la giustizia faccia luce su tutto..."