Busto Arsizio, 29 aprile 2024 – Passati i fasti della politica, è rimasto a secco. Tanto da non permettergli di versare quanto pattuito per il mantenimento della ex moglie e delle due figlie. Il giudice del tribunale di Busto Arsizio ha creduto alle parole dell’ex assessore regionale Massimo Buscemi, in giunta con Roberto Formigoni a due riprese, nella settima e nella nona legislatura, assolvendolo dall’accusa di non aver rispettato quanto stabilito in sede di separazione.
Per il giudice Cristina Ceffa il suo comportamento non costituisce reato: formula, quindi, molto ampia per il suo proscioglimento.
Le cifre
L'ex politico, che aveva patteggiato 2 anni e 2 mesi per lo scandalo Rimborsopoli nel 2021 e che era stato condannato per falso ad un anno e sei mesi nel 2014, non ha mai versato quanto stabilito per il mantenimento dell'ex moglie e delle due figlie. In tutto 3mila euro al mese che l'ex assessore dal 2015 al 2021 non ha mai versato.
Il perché lo ha spiegato il difensore Antonio Argento: dopo gli anni della politica Buscemi avrebbe avuto delle entrate molto limitate. Nonostante i 436mila euro ricevuti da Regione Lombardia quale buona uscita proprio nel 2015 non sarebbe riuscito a versare quanto pattuito per gli alimenti.
Le parti civili
Buscemi non è mai comparso in aula durante il procedimento. Perplesse le parti civili, rappresentate dall'avvocato Tiberio Massironi, che ora attendono le motivazioni del giudice.