Arcisate, Cavalca licenzia ma non chiude

Tutti a casa i 25 dipendenti: eppure il negozio è ancora aperto

Protesta organizzata fuori dal Cavalca

Protesta organizzata fuori dal Cavalca

Arcisate, 18 luglio 2019 - Cavalca licenzia ma non chiude. Nuovo capitolo della vicenda che vede protagonista il magazzino di abbigliamento con sede a Brenno Useria. Al termine della scorsa settimana si è chiusa la procedura di licenziamento collettivo e da lunedì i 25 lavoratori coinvolti (qualcuno nel frattempo ha trovato una nuova collocazione) hanno ricevuto una lettera con la temuta comunicazione. Tutto finito dunque? Per i dipendenti è stata in effetti scritta l’ultima parola, ma il negozio - è bastata una telefonate per saperlo - per ora continua regolarmente l’attività, tenendo aperte le porte nel consueto orario di mattina e pomeriggio, con un personale diverso però rispetto a quello lasciato a casa.

È scomparsa invece da Facebook la pagina ufficiale del negozio con cui venivano informati i clienti delle attività e promozioni. Una situazione poco chiara. L’ultimo tassello di una storia complicata, iniziata lo scorso dicembre con la cessione da parte della vecchia proprietà e i susseguenti passaggi societari. Gli ex dipendenti attendono tra l’altro di conoscere cosa sarà del loro Tfr e dell’ultima mensilità che non hanno ricevuto. La Cgil si muoverà attraverso lo studio legale del sindacato per avere risposte su quanto spetta ai lavoratori. In merito alla crisi di Cavalca si era mossa anche la politica, e la notizia dei licenziamenti ha visto i commenti da parte di Samuele Astuti (Pd), che chiede che la Regione continui a seguire la vicenda, e di Giacomo Cosentino (Lombardia Ideale) che auspica si possano stabilire le responsabilità della vicenda.

Cè poi il problema di ricollocare oltre 20 persone, soprattutto donne, di cui alcune con alle spalle più di trent’anni di lavoro nel magazzino. Quasi tutti risiedono in Valceresio, una zona in cui le opportunità nel settore commerciale non sono molte. Nel centro storico di Arcisate resiste solo qualche negozio, e la speranza è che la presenza della ferrovia Varese-Mendrisio-Como e della nuova tangenziale possano fare da catalizzatore per nuove attività. Un aiuto potrà arrivare dal Comune. «Incontreremo le parti sociali – dice il sindaco di Arcisate Gianluca Cavalluzzi – per valutare se ci sarà il modo di supportare queste persone affinché trovino una nuova occupazione».