Altri due evasi? "Mancano gli agenti"

Varese, la fuga di due detenuti italiani di 50 e 35 anni dal carcere dei Miogni scatena le proteste del sindacato

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di Rosella Formenti

"Non c’è tempo da perdere, servono con urgenza interventi per riorganizzare il sistema penitenziario e per rafforzare l’organico degli agenti di Polizia penitenziaria": sono parole di Pierpaolo Giacovazzo, segretario provinciale di Uilpa Pol. Pen. di Varese, pronunciate ieri pomeriggio dopo l’evasione di due detenuti dal carcere dei Miogni a Varese. Anthony Ragona, 35 anni e Roberto Nardello, 50 anni, entrambi alle spalle reati contro il patrimonio, rapina e furto avrebbero scavalcato il muro di cinta riuscendo ad allontanarsi. Subito sono state attivate le ricerche in tutto il territorio, impegnati agenti della polizia penitenziaria, della questura di Varese, i carabinieri, la guardia di finanza, allertata anche la Polfer per i controlli sulle tratte ferroviarie, monitorate anche le vie d’accesso ai valichi con la Svizzera.

Sempre a febbraio ma nove anni fa, nel 2013, dai Miogni erano riusciti ad evadere tre rumeni. "L’evasione ci mette davanti al fallimento del sistema penitenziario di cui noi agenti sentiamo tutto il peso – fa rilevare Giacovazzo – siamo stanchi di sollecitare attenzione, di chiedere interventi, non siamo ascoltati, noi agenti lavoriamo in condizioni che peggiorano sempre di più, aumentano le aggressioni nei nostri confronti, inoltre c’è la presenza di detenuti con problemi psichiatrici che andrebbero trattati in strutture adeguate che non hanno però posti sufficienti". L’organico ai Miogni è sottodimensionato, problema comune a tutte le strutture carcerarie italiane, attualmente sono in servizio 60 agenti, ma la pianta organica richiederebbe altre 20 unità, 80 sono i detenuti. Ma il carcere varesino è anche un edificio datato e soffre di carenze strutturali.

L’evasione di San Valentino dei due detenuti a Varese è diventata un caso nazionale e ha riportato l’attenzione sui problemi da risolvere, più volte sollevati dai sindacati. "Ormai le carceri italiane fanno acqua da tutte le parti – commenta Aldo Di Giacomo segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria S. PP. – se continuiamo così, a breve le evasioni non faranno più notizia , nell’ultimo mese in Italia questa è la seconda duplice evasione". E continua: "Delle promesse fatte dal Ministro non c’è traccia ma la cosa che preoccupa di più è l’incapacità del Governo e del Ministro di affrontare la drammatica situazione delle carceri". Servono interventi urgenti, a ribadirlo è Gennarino De Fazio, segretario generale Uilpa Polizia Penitenziaria: "Ci appelliamo per l’ennesima volta alla Ministra Cartabia e al Presidente Draghi affinché si emani con procedura d’urgenza un decreto carceri che rafforzi la polizia penitenziaria, sottorganico di 18 mila unità, stremata nelle forze e nel morale".