Tragedia ad Albizzate, la morte sotto i nostri occhi: "Era una mamma felice"

La comunità marocchina incredula: "Come si può pensare che un tetto ti crolli addosso?"

Sgomento per la tragedia di Albizzate

Sgomento per la tragedia di Albizzate

Albizzate (Varese), 25 giugno 2020 - «Era la mia più cara amica", a parlare è Mina, marocchina, da 14 anni ad Albizzate. "Fouzia è arrivata qui sei anni fa", racconta, con lei ci sono altre donne, tutte amiche della trentottenne morta sotto le macerie, per il crollo di un cornicione in via Marconi. Sono arrivate con i loro bambini, coetanei dei figli di Fouzia, rimasti sepolti con la madre mentre facevano una passeggiata. Sembra che fossero appena usciti dal supermercato che si affaccia su via Marconi, camminavano tranquilli, Fouzia spingeva il passeggino con la piccola di un anno, accanto il bimbo di 5 anni, distante l’altro figlio, di 9, in sella alla sua bicicletta: salvo per miracolo ma testimone di una tragedia che ha sconvolto la vita sua e del papà, operaio in un’azienda del Varesotto, accorso subito dopo.

Mina ha appena saputo che anche la piccola di un anno non ce l’ha fatta, morta all’ospedale, lo comunica alle altre amiche, scoppiano a piangere. Arrivano altre donne, la comunità marocchina si raduna, vogliono sapere, si conoscono tutte, la tragedia è un dolore condivisoI bambini giocano a poca distanza, i più piccoli guardano le mamme in lacrime, non capiscono, tornano a giocare. "Ho perso un’amica – ripete Mina –. Era una mamma felice, forse aveva appena comperato un gelato per i suoi bambini, come facciamo tutte, poi una passeggiata, come puoi pensare che un tetto ti crolli addosso?". Si guardano negli occhi, in cui si legge il dolore per una tragedia che tocca nel cuore la loro comunità.

A poca distanza si è radunata una piccola folla, chi abita nella zona ha già saputo del crollo e delle vittime sotto le macerie, ci sono giovani e anziani, la tragedia ha colpito l’intero paese. "Ho sentito come un boato – racconta un anziano che abita a poca distanza dal luogo del crollo – ho pensato a un ‘esplosione, ma non riuscivo a individuare da dove arrivasse quel rumore, sono uscito di casa ho visto sollevarsi della polvere da via Marconi e allora ho capito che era capitato qualcosa. È una vera tragedia". I vigili del fuoco sono ancora al lavoro, la piccola folla a poco a poco si disperde, un pomeriggio di grande dolore. Una ferita che sarà difficile rimarginare.