ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Tifo violento, sprangate contro gli ultras del Pavia. La Sestese chiede scusa dopo l’aggressione sugli spalti

Gallarate, sabato 9 settembre il pestaggio da parte di una banda di incappucciati. I dirigenti della squadra di casa: "Quanto è successo non c’entra nulla con lo sport"

Da sinistra, l’allenatore Benny Carbone e il direttore sportivo Antonio Dieni del Pavia

Da sinistra, l’allenatore Benny Carbone e il direttore sportivo Antonio Dieni del Pavia

Gallarate (Varese) – Il calcio è spettacolo, è divertimento e lo è ancora di più per i bambini che allo stadio, piccoli tifosi, sostengono le loro squadre, grandi e famose società ma anche piccole realtà sportive che però hanno nei territori una importante funzione educativa con le loro formazioni giovanili, dove crescono i campioni di domani. Ai bambini che nella serata di sabato scorso hanno assistito alla partita tra Sestese e Pavia allo stadio “Atleti Azzurri d’Italia”, a Gallarate, dopo la corretta sfida sportiva tra le due formazioni, è stata invece offerta la peggiore manifestazione del tifo, quello violento, che aggredisce, che prende a sprangate.

Un gruppo di persone incappucciate è entrato allo stadio e ha aggredito gli ultras del Pavia, seminando il panico tra gli spettatori in tribuna. Indagini sono in corso da parte della Polizia per individuare i responsabili di quella che è sembrata una vera e propria "spedizione punitiva" ben pianificata da soggetti estranei alla Sestese. Il Pavia calcio ha fatto rilevare che non era presente un servizio di sicurezza pertanto gli incappucciati dopo la partita sono entrati agevolmente.

Ieri la Questura ha diffuso un comunicato nel quale ha spiegato che la mancanza di "uno specifico servizio d’ordine e sicurezza pubblica per la partita di calcio è stato dovuto a un difetto di comunicazione non imputabile alla Questura o alle forze dell’ordine circa lo spostamento dell’incontro svoltosi presso l’impianto di Gallarate anziché al centro sportivo comunale Alfredo Milano di Sesto Calende". Spostamento che inoltre non ha consentito "l’adeguato allertamento degli ordinari servizi di vigilanza del territorio".

Ieri la società di calcio Sestese ha diffuso un comunicato nel quale prende le distanze dall’accaduto. "Questi episodi di violenza – dice la dirigenza – che hanno messo in grave pericolo sia i nostri sostenitori (bambini, adulti e famiglie intere) sia la stessa dirigenza sestese, e non hanno nulla a che fare con il mondo dello sport e i suoi valori. Per questo chiediamo scusa alla città di Pavia e ai suoi tifosi".