Due infermieri, una donna e un uomo, aggrediti da un paziente, un ventisettenne, di origine nordafricana, arrivato in stato confusionale al Pronto soccorso dell’ospedale di Varese, è accaduto nella notte tra venerdì e sabato. Grazie alla tempestiva segnalazione alle Forze dell’Ordine tramite l’attivazione della linea rossa che collega il Pronto soccorso varesino alla Questura e l’arrivo delle Volanti della Polizia, lo scatto di violenza è stato presto sedato, con danni fisici fortunatamente solo lievi per i due infermieri. Di fronte al grave episodio il sindacato Uil Fpl di Varese sollecita maggiore sorveglianza all’interno del pronto soccorso. "Esprimiamo solidarietà agli operatori che hanno subito l’aggressione ma anche una forte preoccupazione per l’incolumità di tutti i sanitari che lavorano nel Pronto soccorso", sottolinea Antonio Negro (segretario provinciale e responsabile Uil Fpl Asst Sette Laghi) che aggiunge "chiediamo al prefetto di valutare un rafforzamento della vigilanza a tutela dei lavoratori. Gli agenti sono intervenuti tempestivamente ma sono trascorsi minuti di grande tensione anche a causa della assenza della guardia giurata che aveva dovuto allontanarsi brevemente. I due infermieri sono anche stati minacciati dall’uomo che ha detto di volersi vendicare, una situazione che va risolta".
Di "bollettino di guerra" parla l’associazione sindacale Nursing Up che fa rilevare la situazione a livello nazionale, "ben sei episodi tra il 21 settembre e il 23 settembre all’insegna della violenza, del terrore puro, delle minacce, di quella che sembra diventata una vera e propria epidemia di rabbia", da Nord a Sud, da Varese a Napoli. "Dobbiamo riscontrare un unico pericoloso comune denominatore – spiegano da Nursing Up –, avvengano di giorno o di notte, nel 100% dei casi il teatro delle aggressioni è stato il Pronto soccorso. E questo corrobora la nostra denuncia presentata al Ministro Schillaci, nel corso del recente summit con i sindacati. I reparti di emergenza urgenza rappresentano un pericoloso micromondo e mai come in questo momento vanno trattati con piani di sicurezza ad hoc". I numeri purtroppo degli episodi superano la media di uno al giorno. Per il sindacato Nursing Up "Occorre, come il pane, un nuovo ingente dispiegamento di agenti. Occorrono uomini delle forze dell’ordine dislocati in tutti i Pronto soccorsi italiani, 24 ore su 24.