Condannato in Tribunale a Varese a 5 anni di carcere un giovane di 25 anni accusato di abusi sessuali su minore, la vittima una bambina di 11 anni. Il venticinquenne aveva adescato la bambina su una chat, mentendo sulla sua età, dichiarandosi più giovane, erano seguiti scambi di messaggi e foto sempre più spinte, quindi con le continue lusinghe l’aveva convinta ad incontrarlo. I fatti risalgono al mese di gennaio di quest’anno quando l’undicenne, residente nel Varesotto, accettato l’invito del giovane, dopo aver detto ai familiari che andava a studiare da un’amica, prendeva invece il treno per raggiungere Varese. Un fatto non insolito, perché la ragazzinaa prendeva il treno per andare a scuola e per averglielo consentito la madre è indagata. In centro, c’era "l’amico" conosciuto in chat, che la portava nella sua abitazione (dove vive con i genitori), in camera si è consumato il rapporto sessuale completo. Tornata a casa la bambina si è confidata con la mamma e la sorella a cui raccontava di "essersi fidanzata", ma dal suo racconto è poi emersa la terribile verità, a quel punto l’hanno accompagnata al pronto soccorso: il referto della visita non lasciava dubbi sull’abuso subito ed è partita la denuncia. Gli investigatori della Polizia hanno raccolto gli elementi per far scattare le manette ai polsi del venticinquenne, finito in carcere nel mese di marzo. L’altro giorno il processo con rito abbreviato, i difensori del giovane hanno sostenuto che il loro assistito non conoscesse la vera età della ragazzina. In realtà la conosceva e per questo quando l’ha portata nella sua abitazione le aveva detto di riferire di avere 16 anni ai genitori che erano presenti in casa. L’altro giorno la condanna a 5 anni, con una provvisionale di 25mila euro.
Ancora una sconcertante vicenda di abusi sessuali su una bambina che lancia in questo caso l’allarme sull’adescamento di minori in rete. Spiega Alessandra Milani, pedagogista e responsabile educativa di Progetto Pollicino Onlus, "È fondamentale, sempre di più educare non solo i giovanissimi ad un uso consapevole dei social ma anche i genitori, rendendoli maggiormente coscienti dei rischi connessi ad un accesso non controllato ad internet da parte dei loro figli. Non si dovrebbe lasciarli liberi di circolare soli e abbandonati dagli adulti di riferimento nelle "piazze virtuali" del web, dove esistono pericoli, rischi molto grandi". Rosella Formenti