GIULIANA LORENZO
Sport

Sioli, l’erede di Tamberi. Oro agli Europei under 23: "Sogno coi piedi per terra. Adesso testa ai Mondiali»

L’altista di Paderno rischia l’eliminazione a 2.22, poi mette le ali e vola a 2.30: in Norvegia aggiunge un centimetro al personale per il bronzo indoor di marzo "La misura mi fa ben sperare in vista di Tokyo. I miei modelli? Gimbo e Stronati".

L’altista di Paderno rischia l’eliminazione a 2.22, poi mette le ali e vola a 2.30: in Norvegia aggiunge un centimetro al personale per il bronzo indoor di marzo "La misura mi fa ben sperare in vista di Tokyo. I miei modelli? Gimbo e Stronati".

L’altista di Paderno rischia l’eliminazione a 2.22, poi mette le ali e vola a 2.30: in Norvegia aggiunge un centimetro al personale per il bronzo indoor di marzo "La misura mi fa ben sperare in vista di Tokyo. I miei modelli? Gimbo e Stronati".

Qualche mese fa, a gennaio, Matteo Sioli parlando proprio a ‘Il Giorno’ confidava di avere le idee chiare per il futuro e per gli step successivi da compiere. Doveva ancora vincere il bronzo europeo a livello indoor e l’oro all’Europeo U23 di Bergen (Norvegia) conquistato questo weekend. Eppure, il lombardo sapeva già su cosa lavorare: "Con il mio allenatore abbiamo già in mente i piani e sappiamo cosa fare ma non lo possiamo dire. Sto lavorando sulla rincorsa e sullo stacco per migliorare i piccoli dettagli che ormai fanno la differenza anche solo in un salto. Poi per la gestione dipende, dove non ho da perdere ho meno tensione". Pian piano, dopo aver chiuso il 2024 con un salto da 2.25 che gli era valso la miglior prestazione di sempre al coperto per un under 20 italiano, il milanese, tesserato con l’Euroatletica 2002, ha alzato di vari centimetri quell’asticella, spesso croce e delizia per un saltatore in alto.

È così arrivato alla misura di 2.30 che gli è valso l’oro in Norvegia e un balzo di felicità. Il lombardo è diventato l’unico azzurro, insieme a Fabrizio Borellini, a oltrepassare la misura prima di compiere vent’anni. Sioli è entrato in gara a 2.13 e poi ha superato, sempre alla prima prova, 2.16. Il primo errore l’ha commesso a 2.19 e ha riscontrato varie difficoltà a 2.22: commettendo due nulli e, al terzo, toccando l’asticella, che si è mossa ma alla fine ha resistito. La misura valeva già la medaglia, ma non l’appagamento e dopo un errore a 2.24, l’azzurrino ha dato il meglio. Prima ha fatto 2.26 al secondo tentativo, poi 2.28, miglior salto in carriera all’aperto e 2.30, misura realizzata al secondo assalto. "Una gara sudata – ha detto ai canali Fidal – a 2.22 l’ho vista veramente brutta e ho fatto temere il peggio a tutti da casa –. Non mi trovavo con la pedana ma dopo quel momento sono riuscito a rendere il massimo. Sono più felice della misura che della medaglia: 2.30 l’ho sempre visto irraggiungibile e invece oggi è diventato realtà. Ho trovato le energie grazie ai miei genitori, al mio allenatore Felice Delaini, a tutti i compagni che mi hanno aiutato con la clap. Resto sempre con i piedi per terra, ma questa misura mi fa sognare per i Mondiali di Tokyo". Sioli, negli ultimi mesi ha dimostrato di essere in crescita ed è stato costante nei risultati con i suoi 20 anni ancora da compiere (spegnerà le candeline il primo di ottobre). A Lima, in Perù ha saltato a 2.23 prendendosi, la scorsa estate, l’argento mondiale Under 20. Poi, tra i grandi, ha fatto 2.29 ad Apeldoorn (Olanda) all’Europeo Indoor e infine ha conquistato il titolo in Norvegia mettendosi alle spalle il polacco Mikolaj Szczesny.

La medaglia del milanese è anche il primo oro individuale nella manifestazione per un atleta lombardo tesserato per un club lombardo. Per trovare dei precedenti, bisogna tornare alle prestazioni di Manuela Levorato (allora tesserata con Snam) su 100m e 200m a Goteborg 1999 e di Giovanni Galbieri (Atl. Riccardi Milano 1946) sui 100m a Tallinn 2015, entrambi atleti veneti tesserati per club milanesi. Molti, per la capacità di caricare il pubblico ma anche per la gestione della gara, con momenti di up and down, lo paragonano a Gianmarco Tamberi, che già in occasione del 2.25 si era complimentato con l’azzurrino. Sioli a tal proposito, a gennaio, raccontava: "Gimbo è un modello, guardando al panorama mondiale direi pure Barshim. Inoltre, qui in Italia, stimo molto un mio amico, Edoardo Stronati, l’autore del 2.24 indoor (della Sesto Atl. Cernusco, ha chiuso al decimo posto l’Europeo, ndr). È molto forte tecnicamente e veloce, mi ispiro molto a lui oltre che a Gimbo".

Qualche settimana fa, il lombardo ha anche vinto il titolo italiano dell’alto U23 con 2.19 e a giugno, con 2.27, ha contribuito alla vittoria dell’Italia agli Europei a squadre di Madrid. Studente di Scienze della Ristorazione all’Università Statale, ha beneficiato del Progetto Talento Fidal Lombardia sia nel 2023 sia nel 2024. È di Paderno Dugnano e per competere ai massimi livelli, visto che a Milano e dintorni è praticamente impossibile trovare pedane adeguate, spesso, soprattutto per l’indoor, si allena a Bergamo.

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