
Park Villorba battuta nella finale di una stagione senza sconfitte. Il capitano Brasi: "Le ragazze. si sentono parte di un sogno".
C’è un verdetto clamoroso che ha chiuso i playoff di serie B1 femminile ed è la promozione del Tennis Altopiano, formazione bergamasca che in soli tre anni è stata capace di compiere un triplo salto dalla serie C alla serie A2. L’impresa è arrivata addirittura al termine di una stagione senza l’onta di una sconfitta, a cominciare dalla doppia finale giocata e vinta contro le trevigiane del Park Villorba per 3-0 e 3-1 (curiosamente sconfitto anche due anni fa nelle finali di serie C), anticipato da un netto 4-0 contro Montecatini in semifinale.
La formazione capitanata da Luca Brasi ha compiuto un percorso fatto di grande programmazione e ottime idee. Il faro della squadra si è confermata Martina Colmegna, che vanta una passato da top-350 al mondo, la quale ha stretto i denti per dare il proprio contributo nel turno decisivo nonostante una contrattura. La 28enne brianzola è stata schierata via via insieme a giovani promesse come la 17enne Anja Casari e la slovacca Radka Zelnickova, classe 2002 e numero 429 del ranking WTA, quasi imbattuta in questa stagione con sette vittorie in otto incontri disputati. Il tutto senza dimenticare il resto del team che ha supportato questa storica cavalcata come Katarina Kuzmova, Ines Gaspar Murta, Una Rakicevic, Anna Siskova, Giuliana Bestetti, Camilla Mizzi ed Erica Medeghini.
La realtà di Altopiano lavora nell’area compresa fra Clusone, Rovetta e Castione della Presolana e conta sulla presenza di ben 108 bambini nel settore avviamento e squadre per ogni categoria giovanile. Si tratta dell’unico circolo della provincia di Bergamo tra le Top School del Grand Prix federale, posizionato al 74° posto in Italia. Il regista di questo successo porta il nome di Luca Brasi, che ha progettato e seguito questa crescita passo dopo passo: "Vedevo colleghi guidare squadre in serie A e pensavo: Perché non provarci anche noi? - racconta -. Colmegna è un esempio per tutti noi, è stata lei a cercarci quando eravamo ancora in Serie C e anno dopo anno è diventata il nostro punto di riferimento. Ha resistito al dolore e alla fine piangeva di gioia. Tutte le ragazze si sono sentite parte del sogno e questo ha fatto la differenza. Ora ci godiamo la A2, ma chissà che un giorno non ci arrivi anche una squadra maschile".
Silvio De Sanctis
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