
«Dopo aver capito il contenuto della lettera, mio figlio è entrato in camera e non voleva più uscire», ci confida una mamma
Purtroppo è diventata una “classica“ e cattiva abitudine di fine stagione: la “bocciatura“ della scuola calcio arriva via mail all’alba dell’estate. Sì, proprio così. Tanti bambini nel mese di giugno tornano felici con la pagella dell’anno scolastico ma trovano sulla propria scrivania una busta chiusa o peggio ancora un foglio stampato: "Cara famiglia del piccolo xxxxx, con la presente ringraziamo xxxxx per aver fatto parte della stagione sportiva 2024-2025 della nostra società. Purtroppo siamo costretti a comunicarti che per la prossima stagione sportiva 2025-2026 non siamo in grado di darti la possibilità di continuare con noi la tua attività sportiva. Nella speranza che xxxxxvorrà conservare un ricordo positivo della nostra società, gli auguriamo le migliori fortune sportive e colgliamo l’occasione per porgergli i nostri più cordiali saluti".
Cambiano magari le parole, non i contenuti: a soli 7-8 anni i baby calciatori vengono cacciati dalle proprie società (prassi seguita da numerose scuole calcio milanesi, anche quelle che si vantano di appartenere alla categoria elité), ricevendo l’assurda lettera di “licenziamento“. Dove gli sciagurati dirigenti di turno si dimenticano che a quella età (lo dice anche la Figc) il calcio è solo un gioco, non una selezione. Un divertimento, non una materia in cui si deve essere giudicati. Un sogno e basta.
Di fronte all’ennesima raffica di bocciature nei settori giovanili, giustificate spesso in maniera goffa da chi “partorisce“ l’idea di scaricare un bambino tramite mail, monta la protesta dei genitori. Quel “Grazie e arrivederci” proprio non può andare giù perché il licenziamento non è firmato da un capo del personale e spedito a un dipendente ritenuto colpevole di qualcosa. No, qui il “benservito“ lo prende un bambino delle scuole elementari e della categoria “Pulcini“ che fino a poche settimane prima con allegria calciava un pallone sui campetti di chi ora lo sta allontanando con la formuletta magica "sei libero di trovarti un’altra squadra". Quel che Inter e Milan ripetono da giorni ad Asllani e Adli. Con una differenza: questi ultimi due sono calciatori e uomini fatti, e quelle sono realtà ultraprofessionistiche dove la “mission“ sociale di certo non sta al primo posto. La lettera in questione, invece, porta lo stemma, alquanto prestigioso, di società simbolo del calcio giovanile lombardo. E il più delle volte le firme sono di storici presidenti.
Ma quel che è più assurdo (e inaccettabile) non è tanto la gelida comunicazione via mail, quanto la speranza, nella stessa comunicazione, che resti comunque "un bel ricordo". Insomma, oltre il danno anche la beffa. "Mio figlio di 8 anni - ci confida una mamma - dopo aver capito il senso della lettera, è corso in camera e per tutto il pomeriggio non è più voluto uscire. Mi chiedo se si possa spedire ad un bambino di questa età una lettera del genere, senza nessuna spiegazione ai genitori. Mi chiedo ancora se si possa mandare, ad un bambino che vive di sogni, giochi e passioni, una lettera come se si trattasse di un calciatore da svincolare...". GM
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