
Sofia Cantore, attaccante della nazionale italiana attesa in luglio dagli Europei
Andando verso l’American dream. L’enorme concetto di speranza socio-economica, è un qualcosa di attuabile anche al calcio femminile professionistico. E a dimostrarlo è il lungo viaggio di Sofia Cantore - iniziato oltre vent’anni fa sui campi di un paesino di nemmeno 9000 anime nella provincia di Lecco - che giunge alla sua tappa regina: Stati Uniti, Washington, Stadio Audi Field a quindici minuti d’auto dalla Casa Bianca. L’attaccante lombarda, classe 1999 e perno della Nazionale italiana, lascia la Juventus e diventa ufficialmente una nuova calciatrice del Washington Spirit.
Cantore esaudisce dunque quello che è il sogno probabilmente di ogni sua collega: giocare nella National Women’s Soccer League, la più prestigiosa lega del pallone statunitense. Il campionato più ambito e più ricco, il segno di una realizzazione sportiva totale. Il resto è tutto una conseguenza. La forte attaccante è stata acquistata per 300.000 euro: una cifra irrisoria se paragonata al costo dei cartellini maschili, ma che a livello femminile è la più alta mai spesa per un’italiana e per una giocatrice della Serie A. Inoltre sarà la prima azzurra a giocare nella massima categoria del calcio americano. Come detto le radici di Cantore sono lombarde: nata a Lecco, ha iniziato a tirare i primi calci al pallone nel 2005 all’oratorio San Vittore Martire di Missaglia. Otto anni passati a giocare nel campionato misto Csi, nel quale con il suo talento ha attirato l’attenzione del Fiammamonza, all’epoca una delle realtà calcistiche femminile più importanti d’Italia. Quattro stagioni in Brianza tra giovanili e prima squadra (in Serie C) e poi l’approdo alla Juventus in A, dove ha esordito proprio nel giorno in cui ha compiuto 18 anni. In grado di fare sia la prima punta sia l’esterno, Cantore ha iniziato ad affermarsi in bianconero. Tante le qualità: forte fisicamente, molto veloce e dotata di un grande carattere che le ha permesso di superare il grave infortunio al ginocchio subito nel 2020. La Juventus, infatti, l’ha aspettata. Dopo tre annate girate in prestito tra Verona, Sassuolo e Florentina, la lecchese è tornata a Torino e lì è definitivamente esplosa.
La sua avventura in bianconero termina con 7 titoli, 38 reti in 128 presenze e la consapevolezza di essere diventata grande in tutti i sensi. "Vi auguro di continuare a vivere momenti indimenticabili come quelli che avete fatto vivere a me. Sarò sempre una vostra tifosa", ha scritto la 25enne in una lunga lettera di addio per la Juventus, che ha ricambiato con affetto: "Una grande professionista dal sorriso e dall’entusiasmo contagioso che salutiamo con grande affetto. Grazie Sofia, buona fortuna per il futuro". Il suo trasferimento in America è infine anche una bella vittoria dell’intero movimento calcistico italiano, in grado finalmente di farsi notare all’estero grazie ai propri talenti.
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