LUCA MIGNANI
Sport

Il Diavolo chiede gol pesanti a Gimenez. Il Bebote: "Sarà una stagione incredibile"

In assenza di Rafa, gli occhi di tutti sono puntati sul giocatore messicano che zittisce le voci: "L’unica verità è che comincia il campionato"

Santiago Gimenez in azione contro il Bari nella gara di Coppa Italia vinta 2-0

Santiago Gimenez in azione contro il Bari nella gara di Coppa Italia vinta 2-0

Un assist al debutto in Coppa Italia contro la Roma, col termometro d’inizio febbraio a strizzare l’occhio agli zero gradi, con la fiammata da etichetta: Santiago Gimenez è il simbolo della rinascita del Diavolo. Un assist al ritorno in campo, sempre in Coppa Italia contro il Bari, scollinato ferragosto, ma con un’atmosfera tutt’altro che calorosa a San Siro. Qui, altra etichetta. E ben più scomoda, da bomber di riserva. Nel mezzo, per il “Bebote“ (il suo soprannome: bambinone), 193 giorni nei quali gli è toccato crescere alla svelta. Questa sera, complice l’infortunio di Rafa Leao, l’occasione di riprendersi la scena. Era arrivato come il secondo acquisto più caro dell’era RedBird: investimento da 35 milioni. E con un curriculum da 16 gol nella prima parte di stagione in maglia Feyenoord. Nell’annata precedente aveva toccato quota 26. Ma in rossonero, dopo aver fatto centro nelle prime due giornate di Serie A e in Champions, digiuno fino a fine aprile. Morale: 6 reti in 20 presenze con Conceiçao.

Pochini, in fin dei conti, nonostante la difesa a oltranza del portoghese: "Anche a me è successo, appena arrivato mi chiavano “pippa“, poi ho segnato in finale di Supercoppa con la Juventus... Un periodo di adattamento al calcio italiano è normale". In estate ha messo in bacheca la Concacaf Gold Cup con Messico, ma gioco forza è stato tra gli ultimi a tornare a Milanello. Prima e dopo, la baraonda di nomi per il nuovo attacco del Milan: da Jackson ad Arokodare, da Vlahovic a Hojlund. Ora Boniface, senza dimenticare il possibile bis con Harder. "Più la rosa è ampia e competitiva, più si cresce", ha dichiarato il 24enne. Col Leeds ha segnato per l’applauso di Allegri: "A un attaccante si chiede il gol, lui l’ha fatto". Contro il Bari però, nel nuovo atipico 3-5-2, sono partiti Pulisic (in rete su assist del messicano) e Leao, in gol e poi ko: elongazione al polpaccio, fuori questa sera. Così in Coppa Italia, dentro Gimenez che è apparso non ancora in condizione, assist a parte: "È un giocatore importante. È entrato bene. Siamo contenti di lui", il commento del Landucci. Questa sera "speriamo che regga, ma abbiamo comunque alternative", ha ammesso ieri Allegri. Questione di gamba. Questione di pressione, nella mente dei detrattori. Questione di ritorno al futuro, per lui. Alle voci ingenerose il messicano ha risposto così su X: "L’unica verità è che inizia la Serie A!!! E sarà una stagione incredibile!! Forza Milan!!!".I gol del passato parlano chiaro. Dopo Fonseca e Conceiçao, con Allegri c’è un nuovo spartito, in teoria più congeniale al suo attaccare la profondità. Questa sera, c’è da passare alla pratica. E il “Bebote“ è chiamato a diventare grande.

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