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Il caso. Origi verso l’addio: 15mila euro al minuto e ruolo da spettatore

E’ rimasto un anno e oltre sul libro paga dei piani alti di via Rossi senza mai frequentare Milanello...

E’ rimasto un anno e oltre sul libro paga dei piani alti di via Rossi senza mai frequentare Milanello...

E’ rimasto un anno e oltre sul libro paga dei piani alti di via Rossi senza mai frequentare Milanello...

E’ rimasto un anno e oltre sul libro paga dei piani alti di via Rossi senza mai frequentare Milanello (tanto meno Milan Futuro dove era stato spedito la scorsa estate), ma le strade di Divock Origi e del club rossonero dovrebbero separarsi a breve. Così vuole il ds Igli Tare, deciso a risolvere il contratto con l’attaccante belga che dal 2022 percepisce 4 milioni netti a stagione. Una prima stagione fra alti e bassi, il prestito al Nottingham Forest con pochissimi lampi (621’ giocati) e l’ultima annata ai margini, nonostante i vari tentativi del club di provare a cedere quel tesserato diventato ingombrante. Ora la deludente parentesi in rossonero del calciatore arrivato a parametro zero dal Liverpool (in sei stagioni 175 presenze e 41 gol, con una Champions, una Supercoppa Europea, un mondiale per club, una Premier, una Coppa d’Inghilterra e una Coppa di Lega inglese in bacheca) sembra davvero essere ai titoli di coda. Col Milan l’attaccante ha collezionato 36 presenze realizzando appena 2 reti, prima di andare in prestito al Nottingham Forest racimolando (solo un gol, al Bristol City, in FA Cup). Il sito Calcio e Finanza ha pure ipotizzato una buonuscita di 1,5 milioni di euro: consentirebbe al Milan di risparmiare 3,44 milioni di euro. Finora, tutto compreso, Origi è costato 18,35 milioni di euro. Cioè 500 mila euro a partita, 15 mila euro al minuto. Decisamente troppo. Giulio Mola

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