GIULIO MOLA
Sport

Como, la promessa del leader. Fabregas porta la squadra a Ibiza: "E adesso preparate le valigie. Pago io la vacanza per tutti...»

Da calciatore prima e da viceallenatore poi il campione spagnolo ha costruito una mentalità vincente

Fabregas porta la squadra a Ibiza: "E adesso preparate le valigie. Pago io la vacanza per tutti..."

Fabregas porta la squadra a Ibiza: "E adesso preparate le valigie. Pago io la vacanza per tutti..."

Il sogno si è realizzato da pochi minuti, il Como è in serie A. Interminabili momenti di felicità sul campo, poi squadra e staff tecnico si ritrovano nello spogliatoio. Luogo sacro per tutte le squadre di calcio, unico posto in cui si custodiscono segreti, gioie e delusioni a prova di spifferi. Proprio fra quelle quattro mura dove tutto è cominciato, Cesc Fabregas, leader silenzioso di un gruppo straordinario, prende la parola. Un sermoncino di un minuto abbondante in cui si racchiude una stagione intera: "Un secondo - alza le mani rivolgendosi al gruppo per richiamare l’attenzione di tutti -. Complimenti perché abbiamo fatto una stagione da campioni, anche se oggi non siamo riusciti a chiudere vincendo, come avremmo voluto... (pausa). Domani allenamento alle 10!". Boato e risate. Poi lo spagnolo si stropiccia le mani e riprende, con un tono serio: "Però una cosa la devo dire prima di andare a festeggiare con i nostri tifosi: prendete forza perché questo non è niente, è solo il riscaldamento. L’anno prossimo più efficenza e più lavoro... (pausa) e come vi avevo promesso... se volete andare ad Ibiza fatelo!". Anche Fabregas si lascia andare, viene avvolto da una sciarpa del Como e travolto dall’entusiasmo dei suoi giocatori. I quali dopo il “rompete le righe“ potranno fare la valigia e godersi una vacanza meritata mentre il video è già virale e fa il giro del web in poche ore.

Ma ora che l’obiettivo a lungo inseguito si è finalmente realizzato, in quello spogliatoio resta qualcosa di magico. Anche il giorno dopo, mentre i tifosi brindano al bar Pino, storico punto di ritrovo dei supporter in riva al lago, a pochi passi dallo stadio. L’impresa di Cutrone e compagni è stata straordinaria, costruita mattone su mattone e giorno dopo giorno.

E poi con lei in panchina Fabregas, come vice di Roberts, tutti in piena sintonia con la proprietà e la dirigenza.

"La verità è che in questo obiettivo ci ho creduto sin dal primo giorno, quello in cui mi hanno offerto di guidare un gruppo che fortunatamente conoscevo benissimo. C’erano forse altre squadre più forti e maggior qualità come Cremonese, Parma e Palermo, ma la nostra mentalità è vincente ed ha fatto la differenza. E alla fine ce l’abbiamo fatta anche grazie al sostegno dei tifosi che ci hanno seguito ovunque".

In due anni è stato fatto un capolavoro. Il primo agosto del 2022 lei era arrivato da calciatore dicendo di voler portare il Como in serie A, nel novembre 2023 ha fatto il grande salto sulla panchina della prima squadra al posto di Longo e ora si ritrova catapultato nel campionato più importante da tecnico, come vice di Roberts...

"Sarò sincero, le aspettative iniziali non erano quelle della promozione diretta ma ci siamo riusciti perché ci abbiamo creduto fino all’ultimo e in questo momento avverto l’emozione di un lavoro ben riuscito. Siamo molto contenti e felici, ma ora inizia il vero lavoro perché il livello si alza. Dobbiamo preparare la stagione perché non abbiamo tempo da perdere".

Passo indietro. Anche il club e la proprietà hanno avuto molto coraggio a puntare su di lei che non aveva esperienza in panchina... Lei è partito subito con una proposta di calcio molto offensiva. E vincente.

"Vero, però sono arrivato qui con le idee molto chiare. Ho cambiato qualcosa, e so che devo imparare ancora tanto. Il resto me lo ha dato questo gruppo e la sua voglia di vincere. Per questo devo dire grazie a questi ragazzi, da loro ho imparato qualcosa".

Uno sguardo verso il futuro...

"Voglio restare qui tantissimi anni, Como è la mia casa. Ho visto nel progetto un calcio pulito, con tante idee ricche di valori anche per il territorio. Ed era quello che cercavo"

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