Milano, un concerto alla Scala per il clochard musicologo Robert

Ospite della pianista Lucia Martinelli che ha scoperto la sua storia. "Era felice e perfettamente a suo agio"

Robert con cappello e cravatta insieme alla sua accompagnatrice Lucia Martinelli

Robert con cappello e cravatta insieme alla sua accompagnatrice Lucia Martinelli

Milano, 11 ottobre 2022 - La camicia, la giacca e la cravatta. Pure il cappello di feltro "da signore". Ma Robert è la dimostrazione che un vero signore non si vede dall’abito. Che può anche essere senza casa e dormire in una tenda, tra gli alberi di un parco. Mostrandosi ai suoi simili solo quando sente musica risuonare nell’aria, avvicinandosi pian piano e restando sempre un po’ in disparte. Un cuore sensibile come il suo non poteva passare inosservato.

"Gli ho regalato un biglietto per il Teatro alla Scala. Domenica siamo andati insieme a sentire un concerto di Rachmaninov per piano e orchestra. Si è commosso", racconta Lucia Martinelli, che in un paio d’anni è riuscita a conquistare la fiducia di questo clochard "tanto schivo quanto amabile". Entrando per la prima volta alla Scala "è rimasto a bocca aperta dallo stupore, incredulo tra gli specchi e gli stucchi dorati. Ma era a suo agio, è rimasto in silenzio per tutto il concerto ad ascoltare le melodie. Felice".

Martinelli, pianista, è l’ideatrice del progetto “Musica nell’aria“ nato 6 anni fa. "Organizzo concerti in posti non convenzionali, dai parchi ai pianerottoli, dai mercati alle carceri", spiega. "Voglio che la musica sia per tutti, non solo per chi frequenta il teatro". E al Parco Nord, durante uno dei concerti allestiti all’alba al locale “Sun Strac“, ha conosciuto Robert. "Si metteva sempre in fondo per sentire la musica. Un giorno mi sono seduta vicino a lui con molta discrezione e gli ho parlato. Non si esprime in italiano ma solo in inglese. È di pochissime parole: so solo che è di Berlino e che si è trasferito qui alcuni anni fa per un problema di salute. Mi ha detto di vivere nel parco, in una tenda, e che era contento di ascoltare i musicisti. Ogni volta lasciava il suo giaciglio per avvicinarsi a noi". La sua passione per la musica classica è affiorata a poco a poco. "Una volta gli ho chiesto chi fosse il suo compositore preferito e mi ha risposto “Bach“. Poi gli ho domandato se conoscesse Rachmaninov, e lui: “Certo“. Così gli ho regalato un biglietto per la Scala dopo aver prenotato i posti in un palchetto, per lui, per me e per la signora che momentaneamente lo sta ospitando. Era al settimo cielo".

Per un giorno così speciale, serviva anche un abito speciale. Lucia ha lanciato l’appello alla platea di uno dei concerti. "Non è stato semplice, perché Robert è altissimo, magro e con il 46 di piede. Ma si è attivata la macchina della solidarietà e in poco tempo è arrivato tutto: completo grigio, camicia, cravatta, scarpe e cappello. È stato emozionante anche aiutarlo a prepararsi: era già commosso mentre si vestiva". Un’aggiustatina anche alla barba e ai capelli, che ha comunque tenuto lunghi. "Altrimenti non sarebbe Robert". In teatro, dal suo palchetto ha fatto l’occhiolino guardando l’obiettivo per la foto ricordo. "Alla fine era come se ci fosse sempre stato, si sentiva a suo agio – conclude Martinelli –. Ora vorrebbe riuscire a inserirsi nella società". Il primo passo lo ha compiuto entrando nel tempio della lirica.