
La proposta: luogo simbolo, il rilancio non trascuri il recupero del passato. Interviste e documenti per non dimenticare. "I modelli? L’ex Pirelli o la Liuc".
Un "archivio della memoria", con documenti e interviste a operai e impiegati che hanno speso una parte della loro vita alla Falck di Sesto San Giovanni, area dove sono stati avviati i cantieri dopo decenni di abbandono. Una storia da preservare di lotte sindacali, innovazioni tecnologiche, avvenimenti che hanno attraversato la storia d’Italia, dal fascismo agli Anni di piombo, ascesa e caduta di una dinastia industriale. "È importante che ogni progetto di riqualificazione di ex aree industriali coniughi una visione del futuro con la memoria dei luoghi", spiega l’architetto Antonella Checchi, tra i curatori della mostra itinerante “Fabbriche e memoria“ visitabile fino al primo marzo al Museo Martinitt e Stelline di Milano. "Rigenerare un’ex area industriale – ha spiegato Elena Brusa Pasqué, presidente dell’Ordine degli architetti di Varese – significa rilanciare un’intera area, arricchire la città in cui si trova e dare nuovo valore al territorio, ma il successo della rigenerazione, nei progetti straordinari, quelli che sono diventati noti nel mondo negli ultimi 30 anni, non dimenticano mai la storia industriale dei luoghi, anzi la valorizzano, creando spazi dedicati alla cultura o spazi di incontro e socializzazione".
"È fondamentale riservare una parte consistente dello spazio a una funzione pubblica – prosegue Checchi – garantendo un equilibrio che consenta di creare valore per tutto il territorio, non solo per gli operatori immobiliari. Sarebbe bello creare a Sesto un archivio pubblico della memoria, in aggiunta alle realtà già esistenti come l’Archivio del lavoro della Cgil e a quello dell’Aned sugli operai deportati nei campi di concentramento durante gli anni del fascismo. Operai, impiegati, intere famiglie, hanno lasciato un pezzo di vita alla Falck". Tra i modelli il Civico museo della seta di Garlate, nel Lecchese. La conservazione della memoria e il rispetto della funzione pubblica, quindi, possono fare la differenza e creare modelli positivi di riqualificazione urbana. "Tra le esperienze più interessanti – prosegue Checchi – la centrale Montemartini di Roma, l’ex stabilimento Eridania di Parma, il Macro di Roma. Per rimanere in Lombardia guardiamo all’Hangar Bicocca sulla ex Pirelli, all’Università Liuc creata da Aldo Rossi a Castellanza".
A.G.