
Ganci arrugginiti, tracce del passato e operai al lavoro per completare le bonifiche del terreno. L’avvio dei cantieri è previsto nel primo semestre 2026. "Impegno per una città più sostenibile". .
Oltre il 90% dell’area è stata bonificata e collaudata. Restano da demolire due porzioni dedicate agli usi temporanei, e i lavori termineranno tra 8 mesi. L’avvio dei cantieri, secondo il programma, è previsto nel primo semestre 2026, dopo l’approvazione del piano attuativo che dovrebbe arrivare a fine anno e la stipula della convenzione a inizio 2026. Sono gli ultimi aggiornamenti, forniti da Redo Sgr, su un progetto che cambierà il volto della zona Molise-Calvairate.
L’ex macello di Porta Vittoria, al centro del progetto di riqualificazione Aria, punta ad essere la prima area “carbon negative“ del Comune di Milano. Il progetto è vincitore della seconda edizione di Reinventing Cities, il bando internazionale indetto dal Comune di Milano insieme a C40 per la rigenerazione urbana in chiave sostenibile. Una superficie di 150mila metri quadrati, dove sorgeranno 1200 appartamenti: un mix composto da 67mila metri quadrati di edifici residenziali e 93mila metri quadrati di edifici non residenziali. Una sfida complessa, spiega Redo Sgr, "se si considerano le dimensioni dell’insediamento e le diverse destinazioni d’uso degli edifici: circa il 15 % di preesistenze recuperate; 35% di nuove superfici residenziali (la gran parte social housing); oltre il 40% a destinazione mista (ricettivo, uffici, laboratori, spazi espositivi e commerciali); uno studentato; un centro medico; un istituto di alta formazione.
Nel frattempo, in attesa del completamento delle bonifiche e dell’inizio dei lavori, parte dell’area è destinata a usi temporanei: la stagione 2025 ha visto un palinsesto ricco di attività, con eventi, mostre, spettacoli e conferenze con il ritorno di Alcova per il Fuorisalone, visita al cantiere con Open House, il Festival Cara Casa con l’Ordine degli Architetti e FHS, e alcuni dj set internazionali. "Porta Vittoria è oggi uno dei luoghi più vivi della trasformazione urbana milanese – spiega Fabio Carlozzo, amministratore delegato di Redo Sgr – e per noi è fondamentale viverla da vicino. Per questo ci siamo trasferiti proprio qui, in via Arconati 1, a pochi passi dall’ex Macello: per seguire ogni fase del progetto Aria con attenzione quotidiana e per essere parte attiva della vita del quartiere. Aria non è solo un intervento di rigenerazione urbana: è un impegno concreto verso una città più inclusiva, sostenibile e accessibile. È un progetto che nasce dal territorio e per il territorio, e che vuole restituire alla città uno spazio aperto, condiviso, capace di generare nuove relazioni e opportunità. Redo, da sempre impegnata nel social housing – prosegue – oggi è un operatore a 360° della rigenerazione urbana, ma senza mai perdere il suo Dna sociale. Aria è la sintesi di questa evoluzione: un progetto ambizioso, ma profondamente radicato nella realtà locale".
L’ex macello si presenta ora come una immensa area dismessa, tra ruspe che scavano e operai al lavoro per l’imponente opera di bonifica. Restano le tracce del suo passato, come i ganci arrugginiti per appendere la carne in quello che un tempo era il cuore pulsante della filiera alimentare milanese. Un’area che, in futuro, ospiterà un maxi-impianto fotovoltaico: produrrà in sito l’intero fabbisogno energetico da fonti rinnovabili e cederà un surplus di energia pulita ad altre zone della città con un ambizioso traguardo: diventare la prima area “carbon negative“ della città.