Milano, 5 mostre imperdibili a Palazzo Reale: una primavera tra arte e cultura

Dalla superstar Leonor Fini all’intramontabile Casorati. E il tributo Art Déco

Il tributo all’Art Déco nel centenario de l’Exposition internationale des arts décoratifs et industriels modernes di Parigi

Il tributo all’Art Déco nel centenario de l’Exposition internationale des arts décoratifs et industriels modernes di Parigi

Cinque mostre all’inizio dell’anno che porta dritti all’appuntamento con le Olimpiadi 2026, quando all’ombra della Madonnina ci si aspetta un ulteriore innalzamento dell’alta marea di turisti che - dopo Expo 2015 - ha (ri)messo Milano al centro del mondo. Epicentro della cultura milanese, come sempre, Palazzo Reale.

‘Io sono’ Leonor Fini

E allora, nella lunga storia di questa location-gioiello e dei tesori del Surrealismo svelati negli anni, ecco i capolavori di Leonor Fini. Donna, artista, eclettica. Vera. Tanto vera da pretendersi e prendersi un ruolo centrale nella società e nella cultura del suo tempo.

Questa mostra (visitabile fino al 22 giugno) vuole indagare riflessioni aggiornate sul lavoro di Fini, così da renderlo accessibile a tutte le generazioni. Perché il suo lavoro affronta temi fondamentali della società contemporanea, come la messa in discussione del genere, dell’identità, dell’appartenenza, dei modelli consolidati di famiglia, della mascolinità e della femminilità.

E il titolo dell’esposizione nasce proprio da una citazione di Leonor Fini: "Sono una pittrice. Quando mi chiedono come faccia, rispondo: “Io sono”". Questa affermazione riflette la sua identità artistica libera da schemi e definizioni rigide, elemento chiave di tutta la sua produzione. Il percorso espositivo comprende pittura, disegno, fotografia, arte decorativa, design di moda, costumi, libri d’artista e documenti per sottolineare la poliedricità dell’artista.

Casorati

Altro pezzo da novanta della cultura del ’900 è senza dubbio Felice Casorati, in mostra a Palazzo Reale fino al 29 giugno. A 35 anni dalla memorabile antologica curata da Claudia Gian Ferrari, sono esposte cento opere di assoluto rilievo, tra dipinti, sculture, disegni e opere grafiche, provenienti da prestigiose raccolte private e da collezioni museali, tra le quali, in particolare la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, il museo italiano depositario del più cospicuo nucleo di opere dell’artista. Cardine del progetto è la stretta collaborazione con l’Archivio Felice Casorati, che ha concesso in prestito dipinti di fondamentale importanza, insieme a incisioni, disegni, sculture, arredi e documenti. L’esposizione valorizza il legame storico tra lui e Milano.

George Hoyningen-Huene Glamour e Avanguardia

Opere iconiche come i cento scatti svelati, in una prima assoluta in Italia, con stampe al platino che raccontano l’importanza che George Hoyningen-Huene ha avuto nella storia della fotografia. Influenzato dall’arte classica e dal Surrealismo, è parte della cerchia ristretta di Man Ray, frequenta artisti surrealisti come Salvador Dalì, Lee Miller, Pablo Picasso e Jean Cocteau e collabora con Vogue e Harper’s Bazaar. I suoi scatti testimoniano il vivace contesto culturale dell’epoca, dai Ballets Russes di Diaghilev, a quelli dei ballerini Serge Lifar e Olga Spessivtzeva con i costumi disegnati da De Chirico.

Art Déco. Il trionfo della modernità

E ancora, il tributo all’Art Déco nel centenario de l’Exposition internationale des arts décoratifs et industriels modernes di Parigi, evento che segnò l’affermazione dello “Stile 1925” (o Art Déco, appunto): un gusto innovativo diffusosi in Europa nel primo Dopoguerra.

La mostra fino al 29 giugno presenta al pubblico straordinari esempi di arti decorative italiane ed europee, dai vetri alle porcellane alle maioliche, dai tessuti agli arredi e all’oreficeria, ma anche dipinti, sculture, disegni e manifesti pubblicitari, nonché immagini d’epoca e spezzoni cinematografici per restituire il più possibile il clima e le atmosfere di un’epoca irripetibile e affascinante.

‘Da Cindy Sherman a Francesco Vezzoli. 80 artisti contemporanei’

"Last but not least", come direbbero gli anglofoni, ha aperto “Da Cindy Sherman a Francesco Vezzoli. 80 artisti contemporanei.” in anteprima internazionale a Palazzo Reale, che mette in dialogo più di 140 opere e  80 grandi artisti contemporanei di tutto il mondo. Da Cindy Sherman a Lynette Yiadom-Boakye, da Nan Goldin a Nicole Eisenman, da Kiki Smith a Marc Quinn, da Lisetta Carmi a Francesco Vezzoli; tutti presenti nell’inedita sezione contemporanea della Collezione Giuseppe Iannaccone, legati e collegati da un dialogo sui più importanti temi sociali come il rapporto con il corpo, l’identità in continua evoluzione, il multiculturalismo e le complesse interazioni tra Oriente e Occidente. Un dialogo tra visioni geograficamente distanti ma convergenti su temi sensibili e imprescindibili per la contemporaneità.