Sondrio calcio, rischio scomparsa

La società valtellinese potrebbe fondersi con un altro sodalizio sportivo di fuori provincia

Tifoseria Sondrio Calcio

Tifoseria Sondrio Calcio

SONDRIO di Fulvio D’Eri Ultima chiamata per gli imprenditori valtellinesi. Il Sondrio calcio rischia di scomparire dalla serie D e dal calcio che conta e di un certo livello. Sono giorni frenetici per il futuro della società che guida del movimento calcistico valtellinese. Mai come in questo momento appare nebuloso e pieno zeppo di punti di domanda. Se qualcuno ha intenzioni serie si faccia avanti, il tempo sta scadendo. L’appello del presidente Oriano Mostacchi, desideroso di passare la mano come affermato in più occasioni, è andato praticamente inascoltato o quasi. L’unica trattativa imbastita è stata quella con l’imprenditore Michele Rigamonti, ma a quanto pare il suo piano che prevedeva la ripartenza del Sondrio dalla Promozione o, peggio, dalla Prima categoria non è andato a genio, usando un eufemismo, al patron Mostacchi che, giustamente, desidererebbe che la "sua" creatura, ricordiamo che l’ha presa dal fallimento 28 anni fa portandola in D, rimanesse in un campionato "nobile" del calcio italiano, laddove poi difficilmente riuscirebbe a ritornare una volta retrocesso. La prossima settimana sarà quella decisiva e quindi l’appello di un po’ tutti gli sportivi è che un pool di imprenditori interessati possa farsi avanti per rilevare la società o per affiancare Mostacchi nella gestione della squadra e poi subentrare eventualmente il prossimo anno o nei prossimi anni. Di tempo ce n’è poco. La situazione è seria e il calcio valtellinese rischia di perdere la sua squadra di punta che potrebbe "migrare" in altri lidi. Sono infatti tanti i soggetti e le società che si sono fatti avanti con il presidentissimo Mostacchi per provare a ritirare, tramite fusione (unica via praticabile perché nel calcio a differenza di altre discipline sportive non si possono cedere o vendere i diritti), il titolo sportivo. Questo comporterebbe però la migrazione della squadra in altre località, la perdita della denominazione e, probabilmente, dei diritti sportivi acquisiti in 28 anni. Le soluzioni a questo punto sono tre: o Mostacchi trova qualche partner e decide, in qualche modo, di andare avanti almeno per un’altra stagione oppure il patron cede la società ad imprenditori locali e vedrebbe il Sondrio ripartire da una categoria minore. In estrema ratio c’è la cessione della società a un patron di fuori provincia… con la perdita per il mondo del calcio valtellinese della sua squadra di punta. © RIPRODUZIONE RISERVATA