Siderval, acciaio fuso tra le piste da sci: assunzioni nell’era dei rincari

L’ industria pesante in una zona agricola: così 50 anni fa nacque l’impresa delle famiglie Chini e Calvi

Siderval

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Talamona (Sondrio) - Nella turistica Valtellina, delle rinomate piste da sci da Aprica a Bormio, Livigno e delle altre reginette della neve, prossima sede delle Olimpiadi invernali 2026, c’è un’industria, la Siderval di Talamona, leader mondiale nella produzione di profili speciali in acciaio estrusi a caldo, che ha celebrato ieri i primi 50 anni di attività aprendo le porte della propria sede non solo alle famiglie degli attuali 130 dipendenti (oltre 200 con l’indotto) - la stragrande maggioranza valtellinesi, molti dei quali negli anni hanno ereditato il posto che fu del padre o di un parente - ma anche al territorio, per dare la possibilità a tutti di visitare lo stabilimento e potere vedere da vicino come avviene il ciclo produttivo.

Una storia, quella di Siderval, che dal 1972, quando venne fondata in questa località, non si è mai fermata. "È una storia straordinaria, la nostra – afferma Pierangelo Manella, ad dell’azienda – in cui la sfida è stata quella di portare l’industria in una zona, a quei tempi, prevalentemente a vocazione agricola, come era la Valtellina agli inizi degli anni Settanta. Per questo motivo ricordiamo il coraggio imprenditoriale delle famiglie Chini e Calvi che, per prime, ebbero l’intuizione di fare partire questa attività. Quel coraggio si è poi tradotto in occasioni di lavoro, benessere e sviluppo del territorio. Il numero dei dipendenti non è mai sceso e anche nel 2022 abbiamo effettuato 15 nuove assunzioni".

Oggi l’azienda ha una dimensione internazionale, con una quota di fatturato realizzato all’estero superiore al 60%, ma conserva radici profonde nel territorio della Valtellina, dove è nata e cresciuta. "La quasi totalità della forza lavoro - spiega il presidente Angelo Ceresa - risiede in un raggio di 10-15 chilometri dalla sede di Talamona. Tra i mercati esteri più importanti Germania, Svezia, Finlandia, Stati Uniti, Francia, Corea e qualcosa anche in Australia. E alcuni manufatti vengono realizzati su disegno del cliente in esclusiva ed in esclusione, in acciaio, inox e anche in titanio in alcuni casi". Domenico Mottarella ha guidato i visitatori alla scoperta delle diverse fasi di lavorazione e dei nuovi macchinari per produzioni molteplici come i settori aeronautica, viadotti, settore ferroviario, automotive.

Cristian Bonetti, alla guida del “Fondo interno dei dipendenti“, ha sottolineato l’attenzione dell’azienda al welfare dei lavoratori e alle varie esigenze: "Abbiamo aiutato, con l’impresa, un collega a pagare le spese per le cure della figlia colpita da leucemia e un operaio che, a 50 anni, è stato costretto a lasciare la fabbrica per un grave ictus".