Sondrio, Ance pensa già al post coronavirus: la ricetta per risollevare il comparto

Per il presidente dei costruttori è indispensabile sostenere imprese e lavoratori con la cassa e il credito agevolato e rimuovere la burocrazia

Ance, costruzioni

Ance, costruzioni

Sondrio, 31 marzo 2020 - Pur nella consapevolezza della «drammaticità del momento e della necessità di combattere il Covid-19», che peraltro «ha spinto noi costruttori a chiudere responsabilmente i nostri cantieri», anche prima che fosse il decreto a chiederlo, «sono convinto che occorra iniziare ad alzare lo sguardo e passare dalla rincorsa dell’emergenza alla programmazione della ripresa».

Nelle parole del presidente di Ance Lecco Sondrio, Sergio Piazza, c'è la preoccupazione per un comparto che ancor prima dell'emergenza manifestava qualche difficoltà. «Iniziamo a pensare non tanto a quando, ma piuttosto a come si riprenderà l’attività - prosegue- L’economia non reagisce come l’interruttore dell’energia elettrica: lo schiacci e la luce si accende. Ci vorrà del tempo perché il motore torni a girare, anche perché ad essere più colpite dal Covid-19 sono state regioni come la Lombardia che da sempre è trainante rispetto al resto del Paese. E per il nostro settore i rischi di un prolungarsi delle difficoltà sono ancora maggiori». Due le cose che si attendono i costruttori. La prima che «cambi l’approccio alla gestione dell’emergenza. I provvedimenti sin qui assunti hanno sempre e soltanto inseguito l’emergenza, incapaci di anticipare i problemi. Non solo: nella maggior parte dei casi sono bloccati dalla burocrazia. Chiediamo al Governo meno presunzione e più capacità di ascolto». La seconda «che si inizi a programmare il post-emergenza – continua - Nel nostro caso, significa non solo sostenere le imprese e i lavoratori, con la cassa integrazione e la reale messa a disposizione di credito agevolato in tempi rapidi, ma anche rimuovere finalmente tutta quella burocrazia che già in una situazione normale costituisce una zavorra».

Oltre alle risorse economiche da mettere in campo, c'è anche la necessità di una «revisione profonda dei meccanismi che sino ad oggi hanno paralizzato il mercato delle costruzioni». In questo senso, «bene ha fatto il presidente della Provincia di Lecco a rimettere al centro la priorità delle infrastrutture, a cominciare dalla Lecco-Bergamo, dalla terza corsia sulla SS36, e dal prolungamento della tangenziale est fino a Olginate. Al tempo stesso penso al prolungamento degli incentivi legati alle abitazioni che lo stop delle attività imposto dal Covid-19 ha di fatto bloccato».