Dalle Ande al cuore della Valmalenco, ecco gli alpaca dell'azienda La Foppa

L’impresa ricava più o meno 20 kg di lana che spedisce in Francia o Germania, ad aziende specializzate nella lavorazione di piccole quantità di materia prima.

Alpaca

Alpaca

Caspoggio (Sondrio), 22 ottobre 2018 - Nella natura d’alta quota che abbraccia la frazione di Santa Elisabetta a Caspoggio, in Valmalenco, vivono gli alpaca dell’azienda agricola La Foppa: Rodrigo il bianco, Fernando il nero, Sancho il leader, Kelita la matriarca, insieme a Inti, Yuma, Lonquimai, Huaco, Yavari, Miski e l’ultima nata Cattleya. «Mio marito ha iniziato da giovane ad allevare le capre – racconta Ladina Denoth, nata in Svizzera – poi abbiamo conosciuto gli alpaca». Originari del sud America, scorrazzano in greggi sulle Ande, tra i 3500 e i 5000 metri, ma è sempre meno raro trovarli a quote ben inferiori. «Una volta verificato che potessero vivere bene anche da noi, a 1200 metri, ne abbiamo presi tre da un allevamento di Bolzano». Era il 2010. Con gli alpaca, i due coniugi e la figlia Simona hanno iniziato a organizzare trekking per adulti e bambini. Durante l’Happy paca, così si chiama la giornata dedicata ai più piccoli, si fa un giro nel bosco in compagnia del camelide scelto, poi si torna alla fattoria per i laboratori con la lana cardata di pecora, meno pregiata di quella di alpaca. A tingerla per tempo ci pensa Ladina. «Uso foglie e fiori essiccati che faccio bollire in acqua. Quando è colorata, immergo la lana e la faccio “cuocere”, poi la scolo e l’asciugo».

Maggio è il mese della tosatura dell’alpaca: in totale, da tutti e 11 gli alpaca, l’azienda ricava più o meno 20 kg di lana che spedisce in Francia o Germania, ad aziende specializzate nella lavorazione di piccole quantità di materia prima. «Fanno il lavaggio, la cardatura e la filatura e ci rispediscono le matasse finite che in parte vendiamo, in parte utilizziamo per realizzare sciarpe, berrette e quant’altro», spiega Ladina Denoth. «È un processo lungo, dura 8-9 mesi, e costoso», tanto che dagli 8 euro al kg della lana sudicia si arriva ai 170 euro al kg della matassa. Perché, allora, non gestire tutto in casa? Il motivo è semplice: servirebbero almeno 5 o 6 macchine e queste occuperebbero uno spazio che, al momento, in fattoria, manca. Quanto al grosso investimento, ripianarlo sarebbe meno complesso. «I produttori di lana sono in aumento e, cercando di velocizzare e di ridurre i costi elevati del processo di lavorazione, vedrebbero di buon occhio una ditta in più che se ne occupi», aggiunge. Questi animali, però, non danno soddisfazioni solo per la lana: pure il trekking cresce. Quando il tempo è bello, si fanno una media di due passeggiate a settimana, che aumentano a luglio agosto, per un totale annuo che sfiora il centinaio. «Riservati e timorosi, gli alpaca si adattano bene alle persone timide, le aiutano a liberare le emozioni – conclude – In più, nutrendosi di foglie e erba, tengono pulito il territorio, senza rovinarlo». Allevandoli, La Foppa ha creato un’attività che arricchisce il territorio ed entra perfettamente in sinergia con il resto dell’offerta turistica.