Rinvenuto archivio famiglia Rajna, l'appello del dirigente Ust: "Valorizziamolo"

La Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia ha dichiarato l'epistolario “Bene di interesse storico particolarmente importante”

Parte del materiale archivistico della famiglia valtellinese Pio Rajna

Parte del materiale archivistico della famiglia valtellinese Pio Rajna

Sondrio, 11 settembre 2019 – Dalla soffitta ad inestimabile patrimonio o per la collettività. Sono le oltre 1.800 unità archivistiche della famiglia valtellinese Pio Rajna fra lettere, cartoline postali e illustrate, biglietti, telegrammi dal 1869 al 1964, rinvenute nell’abitazione del sondriese Michele Rigamonti. Una scoperta che ha catturato l’interesse della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia che lo ha dichiarato “Bene di interesse storico particolarmente importante”. E, il carteggio, non è passato inosservato nemmeno al Dirigente dell’Ust di Sondrio, Fabio Molinari, che ha subito lanciato un appello alle istituzioni locali.

“Il materiale offre particolari inediti relativi alla vita privata dell’illustre filologo Pio Rajna e del fratello astronomo Michele - dichiara il dirigente Molinari in una nota -. Ritengo che sia un onore ed un privilegio per il nostro territorio l’aver portato alla luce questo tesoro: ora è il momento di valorizzarlo e di promuoverlo in modo adeguato”. E aggiunge: “Da parte mia, mi impegnerò affinché la figura del più grande filologo e letterato valtellinese, possa finalmente essere riscoperto e studiato dai nostri studenti anche attraverso l’organizzazione da parte di questo Ufficio di incontri di approfondimenti e seminari. Nei prossimi mesi, inoltre, inizieremo l’iter che spero possa concludersi con l’intitolazione di un plesso scolastico a Pio Rajna, a dimostrazione del vivo interesse dell’amministrazione scolastica al territorio e a quelle figure che hanno contribuito ad arricchire in modo determinante il panorama culturale Valtellinese”.

“Allo tempo stesso – l’appello di Molinari – auspico che una istituzione di questo territorio decida di acquisire tale epistolario per metterlo a disposizione del mondo della ricerca, ad ogni livello. Investire nella cultura, e soprattutto nella cultura del proprio territorio, è sempre un investimento intelligente. Confido inoltre che anche a Sondrio possa nascere un Centro di Studi dedicato a Pio Rajna che riunisca il nuovo materiale con quello già custodito presso la Biblioteca Civica di Sondrio. Infine, mi permetto di sollecitare gli enti della Provincia a cogliere un’occasione unica per farsi promotori di questo percorso di studio e ricerca. Sono certo che non mancherà la sensibilità da parte dei tanti soggetti che mi sovvengono nella mente e confido che tale preziosa documentazione divenga presto un patrimonio collettivo”.