REDAZIONE SONDRIO

Verso le Olimpiadi 2026: "Spinta per infrastrutture"

Sondrio, incontro nella sala Bps con le “Attività sportive confederate“. Schena: "Ci lamentiamo di treni e strade, ma i Giochi portano soldi".

Sondrio, incontro nella sala Bps con le “Attività sportive confederate“. Schena: "Ci lamentiamo di treni e strade, ma i Giochi portano soldi".

Sondrio, incontro nella sala Bps con le “Attività sportive confederate“. Schena: "Ci lamentiamo di treni e strade, ma i Giochi portano soldi".

Le Olimpiadi sono un evento unico e, se ben sfruttate, rappresentano una grandissima occasione per far conoscere al mondo intero la bellezza delle località e un volano per promuovere il territorio e le sue eccellenze. Lo stato dei lavori? Beh, ci sono ancora dei ritardi ma alla fine l’Italia e quindi anche la Valtellina si presenterà al mondo con la sua veste migliore. Di questo e di tanti altri aspetti legati alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026 si è parlato ieri a Sondrio, nella sala Besta della BPS, in un convegno promosso dall’Asc provinciale (Attività sportive confederate) presieduto da Guido Corti al quale hanno presenziato, fra gli altri, Claudia Giordani, vicepresidente nazionale del Coni, Sergio Schena, unico valtellinese nel comitato organizzatore di Milano Cortina, e Sandro Vanoi, ex ct del fondo azzurro e ora maestro dello sport. Arianna Fontana dal Canada e Raffaella Masciadri, ex cestista e ora rappresentante degli atleti al Coni, da Torino non hanno potuto essere presenti ma hanno lasciato un videomessaggio. "Dopo anni un po’ difficili, perché noi italiano dobbiamo sempre arrivare un po’ all’ultimo momento – ha detto Schena – si comincia a respirare un clima positivo. Manca ancora parecchio da fare, è vero, e dobbiamo ancora correre ma ci sono due elementi che ci danno una certa serenità: da un lato i lavori per realizzare le opere sportive stanno avanzando di buona lena e quindi siamo nei tempi prestabiliti, seppure al limite. Le Olimpiadi di Parigi hanno dimostrato l’attrattività dell’evento, con l’aumento di spettatori e sponsor a livello globale e le interazioni social raddoppiate dal 2020. I dati oggettivi dicono che le Olimpiadi hanno sempre portato grandi benefici, basti pensare a Barcellona 1992 o a Torino nel 2006. Certo qualche errore è stato fatto. Parigi è costata molto meno e ha avuto un impatto ambientale inferiore alle 4 edizioni precedenti a dimostrazione che si può ottenere un grande successo riducendo i costi e facendo attenzione all’ambiente.

Nel 2026, quindi, non sarà il territorio ad adattarsi ai Giochi ma sarà il contrario. La Valle avrà dei vantaggi, a livello di infrastrutture. Ci lamentiamo dei treni e strade, figuratevi come saremmo se non ci fossero state le Olimpiadi a portare più soldi". Fulvio D’Eri