DANIELE DE SALVO
Cronaca

Vecchie case popolari addio Il quartiere Belledo rinascerà

Investiti otto milioni di euro per edifici nuovi ed energicamente efficienti affiancati da aree verdi. L’assessore Franco: "Le tre palazzine di via Turbada realizzate negli anni Sessanta saranno abbattute".

Vecchie case popolari addio Il quartiere Belledo rinascerà

di Daniele De Salvo

LECCO

Enormi casermoni grigi fatiscenti ai margini della città, con i muri scrostati e i balconi cadenti che sembrano ghigni malefici. È l’immaginario comune delle case popolari. A Lecco presto questo cliché verrà però per sempre cancellato per lasciare posto a un nuovo concetto di case popolari.

Le tre palazzine Aler di via Turbada, nel rione di Belledo, che risalgono agli anni ‘60 verranno rase al suolo e ricostruite da capo. Al loro posto sorgeranno altrettanti edifici, ma più bassi, più moderni, più ecologici e più belli. Lo annuncia Paolo Franco, l’assessore lombardo alla Casa e Housing sociale, che ieri in città, insieme al sottosegretario regionale Mauro Piazza, ha presentato il progetto per la realizzazione del nuovo quartiere di Belledo: "Verranno soddisfatte le richieste di alloggi delle famiglie in difficoltà, sarà limitato al minimo l’impatto ambientale ed energetico. L’alta efficienza energetica, lo sfruttamento delle fonti rinnovabili, l’adeguamento alle norme di sicurezza e antisismiche, l’assenza di barriere architettoniche e l’impiego di tecnologie e impiantistica all’avanguardia ci consentono di disporre di edifici nuovi e funzionali".

Si tratta di un intervento da 8 milioni di euro, 5 milioni 600 mila dei quali finanziati con il Pnrr e gli altri 2 milioni e rotti con risorse dell’Aler. Il presidente di Aler Bergamo, Lecco e Sondrio Fabio Danesi spiega che la struttura portante sarà in legno, tranne il seminterrato dei garage in cemento armato. Gli immobili saranno dotati di pannelli fotovoltaici e pompe di calore. Ci saranno parcheggi e aree verdi. Rispetto ai 38 appartamenti attuali verranno realizzate 30 unità abitative di tipologie diverse: 10 per un solo inquilino, altrettante per due inquilini, 5 per famiglie da 3 persone e 5 da 4. In inverno entreranno in azione i bulldozer per demolire i caseggiati esistenti e per marzo 2026 i nuovi stabili saranno pronti per il taglio del nastro tricolore. Chi abitava lì è già stato trasferito altrove, nessuno è stato sfrattato, mentre i negozianti che avevano in affitto due esercizi commerciali sono stati indennizzati. "Una riqualificazione emblematica – benedice l’iniziativa Mauro Pizza -. Il pubblico insegna qualcosa all’edilizia privata".