In Valmalenco va via il medico di famiglia: in pensione il dottor Faggi

Dopo 38 anni di servizio. Ma i pazienti non lo sanno

Aldo Faggi

Aldo Faggi

Chiesa Valmalenco (Sondrio), 11 lugliop 2018 - "Carissimi pazienti, l’inesorabile legge del tempo e una burocrazia ottusa mi costringono ad abbandonare la mia attività di medico di famiglia". Inizia così la lettera che il dottor Aldo Faggi, in pensione dopo 38 anni di servizio, ha lasciato ai suoi pazienti della Valmalenco. "Mi è difficile e doloroso, dopo 38 anni, separarmi da voi", prosegue nello scritto postato su Facebook da una mutuata, rammaricata per l’addio del professionista, al quale rivolge un sentito grazie, e irritata, come altri, per la mancanza di comunicazione da parte dell’Ats.

Anche il sindaco di Lanzada, Marco Negrini, che è pure paziente di Faggi, non ha ricevuto alcun avviso in merito alla cessazione. "Sapevo che, al compimento dei 70 anni, Faggi sarebbe andato in pensione, ma nemmeno in municipio è arrivata la comunicazione formale e tantomeno il sostituto". Da parte del primo cittadino, che a sua volta ringrazia Faggi per il suo operato, c’è preoccupazione per la Valmalenco dove, "recentemente, sono andati in pensione due medici, Erio Caprari e Maria Emanuela Ponti, entrambi visitavano a Caspoggio e Lanzada. Con Faggi ora sono tre. E le sostituzioni per lo più sono con medici a termine", dice. "Manca la continuità".

Un problema che, ormai, affligge non solo l’intera provincia, ma tutto il Bel Paese. Lo conferma Lorella Cecconami, direttore sanitario dell’Ats della Montagna. "Attualmente in servizio in Valmalenco, come titolari, abbiamo Martino Faldrini e Angelo Gianoni, come incaricati a termine, invece, Andrea Ripamonti sul pensionamento di Caprari e Alessandro Mangiabene che entra al posto del Faggi", precisa. Considerato il numero di abitanti del comprensorio, poco meno di 5.000, servirebbero quattro medici titolari, ma per i restanti due ambiti di titolarità, ad oggi vacanti, nonostante l’Ats abbia indetto il bando, ha risposto un solo medico, che deve ancora confermare. "Ripubblicheremo il bando - aggiunge - ma è innegabile la difficoltà che troviamo nel reperire professionisti. Abbiamo contattato tutti gli Ordini dei medici, ma non è semplice". Per tamponare, vista la conformazione del territorio, anche se i numeri non lo consentirebbero, "abbiamo inserito due incaricati e continueremo a pubblicare bandi per la titolarità, sperando che i medici interessati si facciano avanti". Ardua impresa che, comunque, non fa venire meno l’assistenza. "Voglio tranquillizzare i pazienti: nonostante le difficoltà, nessuno resterà senza dottore, anche se capisco che, soprattutto col medico di base, la continuità è molto importante".