MICHELE PUSTERLA
Cronaca

Val Masino, cinquanta pecore bloccate da giorni su uno sperone a strapiombo

Un tentativo dei vigili del fuoco, anche con l’aiuto di un elicottero, non è riuscito perché la zona è troppo impervia e pericolosa. L’auspicio è che gli animali si spostino da soli

Un gregge di pecore (foto di archivio)
Un gregge di pecore (foto di archivio)

Val Masino (Sondrio) – Una cinquantina di pecore sono rimaste bloccate su placche di roccia su uno strapiombo in territorio comunale di Val Masino: la località è quella del monte Ferro. Gli animali risultano essere di proprietà di un allevatore di 32 anni, di recente premiato da Coldiretti con il riconoscimento “Oscar Green” che da quest’anno ha in gestione un alpeggio poco distante che, infatti, a inizio della bella stagione ha caricato con questi animali.

Per riportare a valle le bestie il giovane allevatore che, evidentemente, non era presente a controllarle, altrimenti avrebbe impedito che raggiungessero gli speroni rocciosi dove sono stati individuati, ha chiesto aiuto ai Vigili del fuoco del Comando provinciale di Sondrio.

Nel tentativo di soccorrere questi ovini, sono intervenuti i Vigili del fuoco del capoluogo valtellinese col supporto dell’elicottero del Corpo Vf giunto da Malpensa, per un costo non indifferente (si pensi al carburante, usura mezzo e uomini impiegati), ma vista la difficile situazione e impossibilità di operare per il velivolo (gli animali si trovano 300 metri sotto la cresta su uno sperone di roccia pressoché verticale), gli operatori - seppure molto esperti perché chiamati, più volte, a salvare gli escursionisti bloccati in parete - si sono limitati a sorvoli d’ispezione per meglio valutare la strategia d’un intervento che, al momento, sembrerebbe difficile e pericoloso da realizzarsi. Parrebbe che questi animali frequentassero quella zona, pericolosa e lontana dai pascoli dati in gestione all’allevatore, già da parecchie settimane in quest’estate 2023.

La speranza è che, in autonomia, riescano nelle prossime ore a raggiungere punti meno impervi, per consentire anche ai pompieri un intervento in sicurezza, senza cioè mettere a repentaglio anche la vita dei soccorritori, per recuperarli sulle montagne valtellinesi.