Elicottero come impianto di risalita? La Val Masino dice "no"

Su e giù nei pendii innevati per più ore al giorno si arreca grave disturbo della fauna locale in uno degli angoli naturalistici più belli e incontaminati della Valtellina

Eliski, no dalla Val Masino

Eliski, no dalla Val Masino

Sondrio, 23 novembre 2018 -  L'elicottero come impianto di risalita? La Val Masino dice "no". Perché su e giù nei pendii innevati per più ore al giorno si arreca grave disturbo della fauna locale in uno degli angoli naturalistici più belli e incontaminati della Valtellina. Il sindaco di Val Masino, Simone Songini, ha infatti annunciato che è pronta un'ordinanza ad hoc per "vietare l'eliski nella Val Merdarola".

La zona in questione, a differenza di altre del territorio comunale, è infatti ancora priva di tutele, da tempo sollecitate da ambientalisti e animalisti. La novità dell'imminente stop a questa pratica è accolta con grande favore dal gestore del rifugio alpino Omio in stretto contatto con una sezione del CAI, la Sem (Società Escursionisti Milanesi). "Negli ultimi anni - ha spiegato Graziano Gilardi, custode del rifugio Omio - in occasione di forti precipitazioni nevose la Val Merdarola, un autentico gioiello, viene bersagliata da escursionisti, in prevalenza stranieri, che si fanno portare in quota dagli elicotteri, per essere sbarcati in alto. Poi dopo le discese, sci ai piedi, della durata di poco meno di 10 minuti, il velivolo li recupera e avanti così per tutto il giorno. La fauna alpina è costantemente disturbata. Il velivolo viene utilizzato dai fruitori, nel servizio organizzato da un tour operator straniero, come fosse un impianto di risalita. È giusto intervenire per dire basta a questa assurda moda". L'allarme è condiviso dalla guida alpina Michele Comi: "Non ritengo sia corretto servirsi di un elicottero per finalità alpinistiche e sportive. La montagna va protetta".