"Va eletto il garante dei detenuti"

Il Partito Radicale denuncia la mancanza del garante nel carcere di Sondrio e le criticità della struttura, tra cui sovraffollamento e carenza di personale. Si chiede l'attivazione del Consiglio di aiuto sociale per assistere detenuti e vittime.

Il Partito radicale denuncia la mancanza del garante nel carcere di Sondrio e altre criticità della casa circondariale del capoluogo di provincia valtellinese. "I detenuti del carcere di Sondrio sono di nuovo sprovvisti della possibilità di avvalersi dell’assistenza del garante – dicono dal Partito radicale -. La precedente garante, Orit Liss, risulta essersi dimessa diversi mesi fa anche in relazione alle dichiarate limitazioni imposte dalla precedente direzione del carcere riguardo alle modalità di svolgimento delle proprie funzioni (particolarmente il diritto di visita senza autorizzazione)". Il Partito Radicale ha una richiesta precisa: "Cosa aspetta il presidente del Consiglio comunale di Sondrio a presentare e pubblicizzare la possibilità di presentare candidature per l’elezione a Garante ai sensi del relativo regolamento comunale?".

Ma quali sono le condizioni, secondo i radicali, del carcere sondriese? "Dalla scheda informativa ministeriale (aggiornata gennaio 2024) il carcere risulta essere in condizioni di poco migliori rispetto alla situazione di due anni fa: dispone finalmente di un direttore e il sovraffollamento, tuttora pesante, è comunque sceso dal 142 al 130 %. Permane una grave carenza di organico mancando 1 agente, 10 amministrativi e soprattutto l’educatore".

Per far fronte ai problemi della comunità carceraria si auspica l’attivazione del Consiglio di aiuto sociale, una sorta di tavolo di concertazione tra magistratura, direttore del carcere, enti ed associazioni locali, con compiti di assistenza penitenziaria e post-penitenziaria con finalità di aiuto nelle relazioni famigliari e di reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti, nonché attività di soccorso e assistenza alle vittime del reato.

I Consigli di aiuto sociale, previsti dalla Riforma penitenziaria del 1975, sono purtroppo praticamente inesistenti; si ha notizia dell’esistenza di due soli "Consigli" (in una circoscrizione in Sicilia ed in una in Piemonte). Fulvio D’Eri