Una statua per Pantani La madre: "Lui ora è qui"

Artogne, inauguarata l’opera che ricorda l’impresa più bella del Pirata. La famiglia: "Sarebbe stato felice di tornare a Montecampione"

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ARTOGNE (Brescia)

di Milla Prandelli

Il Pirata vivrà per sempre a Montecampione, non solo nel ricordo, ma anche grazie a una statua dell’altezza di sei metri realizzata dallo scultore Mattia Trotta e inaugurata ieri mattina alla presenza della signora Tonina Pantani, madre di Marco, che ha accolto l’invito del Gruppo Operatori Turistici di Valle Camonica, che ha voluto celebrare l’epica vittoria della 19esima tappa del Giro d’Italia conquistata il 4 giugno del 1998 dopo una gara ai massimi livelli che ha portato Marco Pantani e la Carovana a superare dislivelli impegnativi, tra cui quello del passo di Crocedomini, a 60 km dalla meta, che il grande atleta ha tagliato solo, a braccia alzate e con gli occhi chiusi. Così lo ha ritratto Trotta, originario di Vicenza ma di casa a Bienno.

"A ispirarmi è stato Marco, con la sua carriera, le sue gesta, le sue imprese sportive e la sua grandezza d’animo – ha spiegato Trotta, che ha lavorato il metallo aiutato dagli artigiani della valle dei magli dove vive da diversi anni – anche per me realizzare una scultura di questo genere è stata una grande impresa". La più emozionata di tutte era mamma Tonina, rimasta senza parole: "Marco è qui. Lo sento – ha detto Tonina Pantani – sarebbe stato felice di tornare a Montecampione e so che una parte di lui farà sempre compagnia a questa opera d’arte. Sono profondamente commossa". A salutare il monumento, oltre alle autorità politiche e religiose, c’erano tanti tifosi, arrivati da tutta Italia: chi in bus, chi in auto chi, naturalmente, in bicicletta. Tra i tanti c’era Sergio D. di Brescia, con indosso la maglietta del giro d’Italia del 1999: "Sono qui per chiedere giustizia per Marco - ha detto- ma anche per chiedere che gli sia assegnato il Giro del 99, toltogli a torto". Erano a Montecampione nel 98 sia Daniele Zatti di Sale Marasino, sia Mirko Scarsi di Artogne. "Oggi - hanno commentato – riviviamo le emozioni del passato". La giornata è stata l’occasione, per Tonina Pantani, per consegnare agli ultras del Brescia e del Cesena, gemellati nello sport e non solo, una targa donata per il supporto che danno alla famiglia. "Chiediamo giustizia per il Pirata". Ha voluto ricordare Pantani anche il giornalista sportivo Davide De Zan, che fu protagonista della meravigliosa telecronaca della tappa del 1998.