
di Paola Pioppi
Un diploma di laurea contraffatto che non avrebbe mai conseguito, con il quale ha ottenuto un posto da docente e un anno di stipendi all’istituto Caio Plinio Secondo di Como. L’insegnante, Viviana Mazzoni, 47 anni di Uggiate Trevano, ha ora ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini svolte dalla Procura di Como, che la accusa di truffa ai danni dell’ente pubblico, falso ideologico e materiale. In particolare, gli accertamenti svolti dal sostituto procuratore di Como Mariano Fadda si sono concentrati sulle graduatorie per gli anni scolastici 2002-21 e 2021-22, nelle quali l’insegnante era stata inserita grazie alla domanda presentata all’istituto scolastico provinciale che attestava di aver conseguito il 18 dicembre 2000 una laurea in Lingue e letterature straniere moderne allo Iulm di Milano, la Libera Università di Lingue e Comunicazione.
Per mesi Mazzoni ha quindi percepito uno stipendio come docente di scuola secondaria di secondo grado all’istituto tecnico commerciale Caio Plinio, insegnando lingua tedesca con un contratto a tempo determinato, inducendo tuttavia in errore lo stesso dirigente scolastico circa la presenza di requisiti idonei a ricoprire quel ruolo. Per il quale, tra settembre 2020 e giugno 2021, ha percepito una retribuzione lorda di 23mila euro.
Ma all’esito delle indagini, scaturite da una segnalazione dello stesso Iulm, che aveva ricevuto corrispondenza per la verifica dell’attestato, sarebbe emerso che tale diploma di laurea non sarebbe mai stato conseguito. Alle accuse di falso si è aggiunta la contestazione di aver contraffatto anche una certificazione rilasciata dall’università milanese a novembre 2020 per attestare l’avvenuta revoca della sua decadenza dall’iscrizione al corso di studi, e la convalida del diploma di laurea in lingua e letterature straniere, che dichiarava di aver ottenuto a dicembre 2000.
Contestazione, quest’ultima, aggravata dall’essere stata commessa per garantirsi il profitto della truffa contestata. Ora l’indagata ha ricevuto l’avviso delle indagini concluse a suo carico, con le contestazioni, alle quali potrà decidere di replicare e produrre la propria versione di quanto accaduto prima che la Procura decida se procedere con la richiesta di rinvio a giudizio.