Ucraina col cuore spezzato: "È mal di guerra"

La donna di 54 anni è stata ricoverata a Lecco per un infarto da stress dopo l’invasione russa: un caso di “sindrome di Takotsubo”

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di Daniele De Salvo

Il cuore spezzato per il suo Paese in guerra. Una donna ucraina di 54 anni, che abita in provincia di Lecco, lo scorso 24 febbraio ha accusato un malore subito dopo aver saputo che i soldati russi avevano appena invaso la sua patria. È stata ricoverata d’urgenza all’ospedale Alessandro Manzoni, dove i medici le hanno diagnostica il “mal di guerra“. Si tratta della sindrome di Takotsubo, una sorta di infarto da stress, che prende il nome da un cestello utilizzato dai pescatori giapponesi per la cattura dei polpi, perché il ventricolo sinistro del cuore dei pazienti assume una forma del tutto simile appunto a un takotsubo.

È nota come sindrome dal cuore infranto, poiché scatenata da forti emozioni, ma nel caso della 54enne originaria dell’Ucraina, il colpo al cuore è stato provocato da un vero e proprio “mal di guerra“, potenzialmente letale, tanto quanto bombe e proiettili.

"È stato un caso tipico da stress acuto – spiega il dottor Stefano Savonitto, cardiologo di 65 anni responsabile della Cardiologia dell’ospedale di Lecco –. Mentre normalmente l’apice del cuore dovrebbe essere stretto, nel caso della nostra paziente era largo e fermo, mentre la base era ristretta".

La sindrome diagnosticata era visibile ad “occhio nudo“ in diretta, tramite una normale ecografia cardiaca: i sintomi manifestati e soprattutto il risultato degli esami a cui è stata sottoposta la paziente sono stati veramente da manuale. Per questo sul suo caso è stato pubblicato un articolo scientifico sull’European Journal of Internal Medicine, una tra le più autorevoli riviste mediche.

Sebbene la sindrone di Takotsubo sia nota ormai da un quarto di secolo, quanto accaduto alla paziente ucraina ha dimostrato in maniera evidente la stretta correlazione tra mente e corpo, anche in tempi estremamente brevi.

"In questo caso è evidente la correlazione tra la sindrome di Takotsubo e l’esplosione del conflitto nel Paese della paziente – conferma il cardiologo –. Ciò che ci ha stupito è stata però la rapidità con cui si sono manifestati i sintomi".

Dopo tre giorni di ricovero e cure in ospedale, la 54enne ucraina è stata dimessa, ma l’effetto collaterale della guerra in Ucraina sul suo cuore dimostra, semmai fosse necessario, "che una guerra nel 2022 non ha proprio senso", come sottolinea il dottor Stefano Savonitto.