Truffatori e ricettatori, cinque alla sbarra

Acquistavano auto o alimenti per milioni, posticipavano il saldo e sparivano

Truffatori e ricettatori, cinque alla sbarra

Truffatori e ricettatori, cinque alla sbarra

A processo per le truffe realizzate tra il 2017 e il 2018 da una banda di cui faceva parte una ventina di soggetti tra organizzatori e ricettatori. Le accuse, al termine delle indagini della Mobile di Como, hanno raggiunto Filippo Buccheri, 72enne di Merone; il figlio Fabio, 40 anni, residente a Milano; Antonio Parisi, 50enne di Cormano; Sandra Tallarini, 56 anni, di Milano; Mauro Alessandro Gadoni, 36 anni, residente in Svizzera. Sotto la direzione dei due Buccheri e man mano coinvolgendo gli altri indagati, avrebbero gestito a vario titolo società in cui avevano diversi ruoli, con uffici a Figino Serenza e Milano dove portavano avanti trattative di acquisto di veicoli con aziende del Nord Italia. Venivano poi chiesti posticipi dei termini di pagamento e inviate via mail copie di false fidejussioni. Sarebbero così stati acquisiti 12 veicoli per 220mila euro ai danni di una concessionaria della Bergamasca, che era però riuscita a bloccare una successiva consegna di altri 12 veicoli; una fornitura di lamiere da 210mila euro da una società di Padova; 31 auto destinate al noleggio da una concessionaria del Milanese per 800mila euro, dismettendo subito dopo l’ufficio appositamente organizzato a Milano e rendendosi irreperibili. Uno degli ultimi tentativi contestati riguarda una fornitura di bevande e alimenti da un milione e 800mila euro da parte di una ditta di Vicenza, scesa poi a 450mila: la polizia di Stato aveva però impedito la consegna della merce.

Pa.Pi.