
Il Tribunale di Sondrio
Sondrio, 11 gennaio 2017 - Un numero elevato di finti incidenti con gli stessi protagonisti coinvolti, talvolta alla guida di auto di lusso, Roll Royce, Mercedes, Ferrari, la stessa carrozzeria «Il Paradiso dell’Auto» di Caiolo che provvedeva alle riparazioni e gli incassi dalle assicurazioni che crescevano di mese in mese. L’inchiesta per associazione a delinquere finalizzata alla truffa del pm Giacomo Puricelli, su indagini della sezione di Polizia Giudiziaria del pool dell’ispettore superiore Marco Rosignoli, partì da un’altra indagine legata alla compravendita di un’Audi tra un lombardo e la società Proteus di uno degli attuali indagati oggetto di un incendio a Milano. Una vettura che, inservibile, sarebbe poi risultata misteriosamente coinvolta in un sinistro stradale.
A proposito della girandola di incidenti-fantasma il gip Fabio Giorgi, che da oggi alle 9.30 inizierà gli interrogatori di garanzia per i 7 colpiti da misure cautelari, a un certo punto nell’ordinanza scrive che «l’attenzione degli inquirenti si rivolgeva verso un sovrintendente della questura di Sondrio che aveva complessivamente incassato 27.285 euro per risarcimento danni a veicoli suoi in 10 sinistri tra il 22-10-2012 e il 12-2-2016. Ulteriore conducente particolarmente sfortunato veniva individuato in un carrozziere coinvolto in 14 sinistri ottenendo 10.630 euro. Altri conducenti molto sfortunati risultavano il figlio del carrozziere (9 sinistri per 4100 euro e con vetture riferibili anche alla Proteus tra le quali una Rolls Royce), un bergamasco (coinvolto in 17 sinistri per 11.600 euro) e facendo ottenere alla Proteus (della quale è legale rappresentante il figlio del primo carrozziere ma sostanzialmente riferibile al padre) un risarcimento danni di 14.410 con coinvolgimento di una Ferrari Spider e alla “Paradiso“ 10.460 euro». Insomma, sottolinea il giudice - quasi ironicamente - un mare di «sfortunati» al volante.
Il pm Puricelli, nella sua richiesta di misure cautelari, ipotizza che all’epoca della denuncia di un furto di un’auto in realtà mai avvenuto «il sovrintendente della Polizia abbia trasportato, con l’aiuto di altra persona, il veicolo presso un carrozziere del Bresciano che ne avrebbe curato definitivamente la sparizione». Intanto ora trapela che un altro poliziotto delle Volanti risulta indagato per falso per creare la prova di un sinistro a Caiolo, in realtà mai avvenuto, in accordo col collega. Un reato, in questo caso, commesso in concorso con il carrozziere e un altro bergamasco, questi ultimi sottoposti alla misura degli arresti in casa. In posizione più defilata un altro carrozziere, ora con l'obbligo di presentazione ai carabinieri il sabato, mentre il perito di Sondrio sotto inchiesta - che giura di essere stato coinvolto nella vicenda solo in quanto titolare dello studio ma non per essere l’autore delle perizie sospette, quindi in grado di chiarire già oggi la sua estraneità - ha l’obbligo di dimora.