REDAZIONE SONDRIO

Tregua finita. Il centrodestra si spacca

Le divergenze nel centrodestra valtellinese riemergono per la guida del Bim, con Forza Italia e Fratelli d’Italia che si distaccano da Lega e Popolari Retici. La politica provinciale in bilico tra personalismi e conflitti interni.

Tregua finita. Il centrodestra si spacca

Le divergenze nel centrodestra valtellinese riemergono per la guida del Bim, con Forza Italia e Fratelli d’Italia che si distaccano da Lega e Popolari Retici. La politica provinciale in bilico tra personalismi e conflitti interni.

Le manovre per il nuovo assetto del Bacino Imbrifero Montano (Bim) riportano a galla le divergenze nel centrodestra valtellinese. La tregua è terminata, come emerge dal comunicato a firma di Elio Della Patrona (nella foto), coordinatore provinciale di Forza Italia, Francesco Romualdi e Andrea Lazzeri, coordinatore e vicecoordinatore provinciali di Fratelli d’Italia. "Da giorni le segreterie politiche locali parlano dei possibili nuovi assetti del Bim, ente che dovrà essere rinnovato alla luce delle recenti elezioni comunali – si legge nel comunicato – Dopo le elezioni provinciali, che hanno visto lo scontro tra partiti della coalizione al Governo, si era finalmente riusciti a procedere compatti. Si erano trovate convergenze, gli alleati sembravano veri alleati".

Qualcosa però si è rotto. FI e FdI procederanno a nominare un loro esponente per la guida del Bim. È rottura quindi con Lega e Popolari Retici. "Ma poi tutto si è dissolto. Personalismi, invidie, gelosie, campanilismi, franchi tiratori, falsi adulatori, veri egoismi o deliri di onnipotenza hanno ancora una volta stravolto quanto stabilito nell’ennesimo inutile tavolo politico. Se il rispetto manca, noi ci tiriamo fuori da questa logica".

FdI, FI e le forze civiche affini sceglieranno un loro candidato e se altri vorranno sostenerlo non ci saranno preclusioni. "Ma non cadrà dall’alto, non salirà dal basso, non verrà dal mondo di mezzo. Lo sceglieremo noi con tutti coloro che dimostreranno di essere affidabili e che soprattutto scelgano il confronto come metodo. Non sarà un prescelto. La politica provinciale deve risollevare la testa e non può più subire questa guerra tra bande che, per mantenere un privilegio, sabotano tutte le iniziative con fine politico e non personale. La misura è colma".

F.D.E.