Picchiati fuori dal Verve, due ragazzi in ospedale

Traona, la violenta lite sarebbe avvenuta con i buttafuori della nota discoteca di ALESSIA PACE

Il violento episodio si è verificato nella notte fra sabato e domenica  all’esterno del Verve noto locale  di Traona (foto National Press)

Il violento episodio si è verificato nella notte fra sabato e domenica all’esterno del Verve noto locale di Traona (foto National Press)

Traona (Sondrio), 11 dicembre 2015 - Violenta rissa nella notte fra sabato e domenica a Traona all’esterno della discoteca Verve. Tre ragazzi (due di Traona e uno di Mello) sarebbero rimasti coinvolti in un pestaggio con i buttafuori del famoso locale notturno traonese. Due dei tre ragazzi picchiati sono finiti al Pronto soccorso con serie lesioni. I tre, dopo essere stati cacciati dal locale, se ne sarebbero andati a piedi camminando in direzione di Colico, sulla via Valeriana. Pochi istanti dopo, in prossimità della rotonda del cimitero, i tre sarebbero stati raggiunti da un’auto, pare con a bordo gli stessi buttafuori che li avrebbero picchiati con calci, pugni e bastonate.

Alcuni automobilistu che avrebbero assistito alla scena, hanno accompagnato i giovani al Pronto soccorso dove sono stati medicati. Sul fatto sono in corso accertamenti da parte delle forze dell’ordine.​ Non è la prima volta che il Verve balza agli onori della cronaca per fatti di violenza. L’amministrazione comunale di Traona, infatti, nel febbraio scorso, aveva addirittura emesso un’ordinanza di revoca dell’autorizzazione per l’esercizio dell’attività di intrattenimento e pubblico spettacolo nel locale in via alla Stazione, proprio per motivi di sicurezza.

Il motivo di questa presa di posizione dell’amministrazione comunale era appunto di ordine pubblico visto che il 23 novembre 2014 i carabinieri, durante un controllo di routine, avevano rilevato la presenza all’interno del locale di 412 persone quando invece, la commissione provinciale di vigilanza sui locali pubblici con verbale del 2012 aveva stabilito in 100 persone la capienza massima dell’esercizio. I proprietari del locale pubblico avevano fatto ricorso al Tar impugnando l’ordinanza e il giudice del tribunale regionale aveva dato loro ragione con la motivazione che non spetta al sindaco fare ordinanze di chiusura per motivi di sicurezza ma spetta al questore.