
"Si può fare!", anche quando tutto sembra suggerire il contrario. Torna da giovedì al 19 il Festival dei diritti, reso possibile da 208 realtà fra organizzazioni di volontariato, gruppi non profit, enti e istituzioni di Cremona, Lodi, Mantova, Pavia in collaborazione con il Centro di servizio per il volontariato (Csv) Lombardia Sud Est. Nel Pavese sono 26 gli eventi proposti da 73 realtà che si svolgeranno nel capoluogo ma anche a San Martino Siccomario, Travacò Siccomario, Mortara e Voghera.
Molte iniziative sono articolate in più momenti o mescolano modalità frontali con linguaggi artistici. Per raccontare il festival in numeri: 18 gli appuntamenti che utilizzano linguaggi artistici o esperienze immersive: 5 le proiezioni cinematografiche; 5 i laboratori artistici, teatrali e sportivi; 2 gli spettacoli e le prove aperte teatrali; 3 le mostre; 2 i reading teatrali; uno spazio con corner interattivi; 12 incontri di approfondimento con modalità frontali che non escludono dibattito e confronto; 6 incontri; 4 tavole rotonde; un convegno; una presentazione di libro. Il primo appuntamento, giovedì alle 20,30 al Politeama con il docufilm “Bigger than us - Un mondo insieme“ di Flore Vasseur, proiettato al Festival di Cannes nella sezione speciale Cinema for the Climate. La storia parte dalla protagonista, Melati, che da Bali in tenerissima età inizia a combattere per l’abolizione delle buste e imballaggi in plastica.
Guardando il programma di questa edizione del Festival dei diritti, i temi più ricorrenti sono: ridurre le disuguaglianze, pace, giustizia e istituzioni solide, salute e benessere. "Le realtà pavesi – sottolinea Maria Piccio, coordinatrice Area cultura di Csv Lombardia Sud – hanno voluto mettersi in gioco e costruire una proposta culturale che sia occasione per dialogare con i cittadini e far crescere nelle nostre comunità nuovi semi per una cultura della cura, della promozione dei diritti, della lotta alle disuguaglianze. Il fare insieme è più difficile ma solo insieme si può affrontare la complessità del nostro tempo".
Manuela Marziani