Tentò di uccidere il figlio: padre di Lovero condannato a 4 anni

Lo sorprese con spinello. Il 59enne, al culmine dell’ennesima lite, gli aveva sparato tre volte con la pistola. Il pm aveva chiesto più del doppio di pena

Il tribunale di Sondrio (Orlandi)

Il tribunale di Sondrio (Orlandi)

Sondrio, 25 marzo 2017 - E' stato condannato a quattro anni e 10 mesi di reclusione Roberto Foietta, classe 1957, perito elettronico di Lovero arrestato nel luglio del 2015 per il tentato omicidio del figlio Carlo, oggi 23enne. In un venerdì sera di follia, il 59enne, al culmine dell’ennesima lite con il figlio (il motivo era sempre lo stesso: il consumo da parte del giovane di droghe leggere, ndr.), gli aveva sparato tre volte con la pistola comprata qualche mese prima per proteggersi dopo che nel paese si erano registrati diversi furti. Il ragazzo era stato ricoverato in gravi condizioni all’ospedale «Morelli» di Sondalo in prognosi riservata, poi, dopo qualche giorno e alcune delicate operazioni, era stato dichiarato fuori pericolo. I colpi di pistola, una Beretta calibro 6,35, lo avevano raggiunto due volte ad una coscia e una all’addome.

Dopo l’arresto effettuato dai carabinieri della Compagnia di Tirano, Foietta era stato accusato prima solo di tentato omicidio, poi anche di minacce e lesioni personali, non solo riferibili al drammatico episodio ma anche ad uno avvenuto nei mesi precedenti, quando il padre picchiò il figlio sorpreso a fumare uno spinello (vicenda, però, negata dalla difesa, che ha chiesto l’assoluzione dell’uomo affermando che nonostante i rapporti tesi per via della droga non aveva mai alzato le mani sul figlio). E ieri si è concluso il processo con rito collegiale. I giudici Pietro Della Pona, Antonio De Rosa e Barbara Della Nave hanno condannato Roberto Foietta a quattro anni e dieci mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali e di quelle per il suo mantenimento in carcere. Il 59enne è stato anche dichiarato interdetto dai pubblici uffici per 5 anni. Il pm Luisa Russo aveva chiesto una condanna a 10 anni di reclusione.