di Daniele De Salvo I ghiacciai, l’Adda e il lago di Como stanno morendo di sete. L’imbiancata in montagna e la pioggia più a valle di inizio settimana scorsa non sono servite a dissetarli. All’appello mancano quasi 600 miliardi di litri d’acqua rispetto agli ultimi 15 anni. "Il totale attuale della riserva idrica del bacino dell’Adda risulta inferiore rispetto alla media del periodo tra il 2006 e il 2020 del 56%", sentenziano gli esperti di Arpa Lombardia, Agenzia regionale protezione dell’ambiente, nel loro bollettino idrologico settimanale. Il volume del manto nevoso, che pure è aumentato rispetto a inizio mese, è diminuito del 59%: attualmente è composto da poco meno di 330 milioni di metri cubi di neve, cioè 480 in meno degli 810 milioni di media stagionale. In Val Gerola, poco sopra i 1.800 metri di quota, la neve quest’anno non ha superato gli 80 centimetri quando nelle annate record è arrivata fino a 3 metri e mezzo. Ai 1.950 metri d’altezza dell’Aprica la neve è alta 60 cm, la metà della media stagionale. A Oga, sopra Bormio, a 2.295 metri di altitudine supera di poco il metro, rispetto al metro e 60 solito e al record di 2 metri e rotti del periodo. La situazione è la stessa in tutte le pricipali località sciistiche e turistiche invernali: Livigno, Madesimo, Chiesa, Piani di Bobbio in Valsassina. Risultano sotto la media del 33% pure gli invasi artificiali: 75,3 milioni di mc rispetto ai 113 milioni. Il volume invasato nel lago di Como risulta inferiore alla media del periodo del 54.4%, con 35 milioni di metri cubi al posto dei soliti 76 milioni e mezzo.Il risultato è che mentre normalmente il bacino dell’Adda, dalla sorgente in Valtellina fino alla foce del lago di Como, che torna a diventare fiume a Olginate, dispone di un miliardo di metri ...
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