Riserva della Val di Mello, raccolta firme contro il sentiero

Val Masino, il percorso-disabili è sempre nella bufera

La Val di Mello sotto la neve

La Val di Mello sotto la neve

Val Masino, 7 marzo 2019 - Raccolta firme per bloccare il progetto del sentiero accessibile anche ai disabili nella riserva naturale della Val di Mello, in Val Masino. In seguito alla presentazione del progetto – che però, nella sua variante definitiva verrà presentato al Comune di Val Masino solo entro la fine di marzo – in molti, non ultime alcune guide alpine, hanno avanzato seri dubbi sull’opportunità di realizzare un tracciato – proposto dall’Ersaf, Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste, al costo di 400mila euro – che potrebbe avere notevoli ripercussioni all’interno di un ambiente alpino ad alta naturalità.

Il progetto, da attuare su di un circuito ad anello lungo circa 3 chilometri, prevederà alcuni interventi straordinari, tra i quali la sostituzione di tutte le passerelle ed i camminamenti – realizzati in tronchi grezzi – che permettono di superare torrenti, ruscelli ed avvallamenti del sentiero, al fine di consentire il transito anche ai soggetti maggiormente fragili. Particolari polemiche sono scaturite dall’ipotesi che il tracciato, in alcuni punti – in particolare nei passaggi tra massi, per loro stessa natura impervi e stretti – possano venire allargati tramite l’utilizzo di ruspe, fino a trasformare un sentiero alpino in qualche cosa di molto simile ad una pista. Ad osteggiare recisamente il progetto il Comitato per la tutela della Val di Mello che ha lanciato una raccolta firme – arrivata, nel primo pomeriggio di ieri a 3.258 sottoscrizioni – per bloccare l’iniziativa.

«Quel luogo – commentano gli attivisti del comitato – è un giardino nel centro della valle, di una bellezza folgorante, di facile accesso, commovente nella sua delicata naturalità. Nella scheda progetto, la pietra, il muretto, il gradino diventano insidie da abbattere, il tronco-ponte per passare un ruscelletto un pericolo da eliminare e arginare con un ponte cementato e collaudato, la vegetazione verde infestante da sradicare, la delicata traccia da seguire nell’erba sostituita da una segnaletica a prova di non vedente. Il progetto Ersaf per disabili è aberrante, fuori luogo, incomprensibile. Nel progetto sono state confuse le barriere architettoniche, che giustamente vanno abbattute nelle scuole, ospedali ed edifici pubblici, con le difficoltà naturali, necessarie per confrontarsi con i propri limiti e parte inscindibile del paesaggio in particolar modo di una Riserva. La proposta è la bandiera di come non si deve intervenire in una Riserva naturale. Le “buone pratiche” sono state quelle tramandate dai contadini che l’hanno da sempre mantenute: la Val di Mello deve restare bella così com’è».

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